Ultima domenica d’estate al Franchi, un caldo sole accoglie Fiorentina e Como per una partita importantissima. Pioli se la gioca con Fazzini, Nicolussi, Lamptey e Piccoli davanti insieme a Moise. In difesa non c’è Comuzzo, dietro si gioca a 4. Fabregas arriva a Firenze con la squadra di alto tasso tecnico con Morata “centravanti di manovra”, oltre all’atteso Nico Paz saltano all’occhio Sergi Roberto, ex Barcellona e Diego Carlos, ex Siviglia, il resto sono “ragazzi terribili” da temere, in primis Maximo Perrone da Buenos Aires. Si parte e subito Stefano Pioli chiama i suoi ragazzi a giocare “uomo su uomo” ed è come invitare la lepre a correre, i viola aggrediscono, i palleggiatori del Como soffrono e su una palla rubata servono Kean, che fermato al limite dell’area trova una punizione. Sulla palla vanno Hans e Rolly, tira quest’ultimo, il pallone prima va sulla barriera poi torna sul sinistro di Mandragora che piazza un rasoterra nell’angolino : Fiorentina in vantaggio siamo al 5′ minuto, 1-0 . Fra l’altro succede un piccolo parapiglia e viene ammonito Vojvoda. Qualche minuto dopo un bel 1-2 a centrocampo manda Piccoli in contropiede, che arrivato in area cerca l’assist per l’esterno opposto, Fazzini, ma Diego Carlos capisce tutto ed è solo corner. Al 20′ purtroppo Lamptey mette male il ginocchio e addirittura lascia la Fiorentina in 10 per qualche minuto, li il Como trova un’azione insidiosa con Sergi Roberto. Arriva il debutto di Fortini che sostituisce Tariq e dopo arriva il “cooling break” a causa della calura di oggi. Piccoli a centrocampo lotta su tutti i palloni e su uno di questi causa un angolo che Rolly batte lungo proprio per lui, ci arriva di testa ma ancora, caro Roberto, non ci siamo. Siamo al 39′ e il Como riesce a muovere la palla come sa, bellissimo il filtrante di Perrone che mette Morata davanti a De Gea che sembra ipnotizzarlo, dopo di che Alvaro si impappina ed è solo corner. Nel frattempo nel duello “rusticano” col 7 comasco, “Marino” spende il giallo per farsi sentire, Bonacina capisce e sanziona. Il giovane arbitro la combina grossa in pieno recupero, su un inserimento di Perrone seguito da Hans, che oggi “sporca” ogni pallone del Como, fischia un rigore inesistente per il Como, ma buon per lui che Ghersini e Aureliano al Var lo salvano, trovano un contatto fuori area e quindi “no rigore” (addirittura il microfono funziona male), rimane solo una punizione che Nico Paz stampa sulla barriera. Si va al riposo con una Fiorentina “da battaglia” in vantaggio, ma il Como è sempre lì, insidioso.
Dagli spogliatoi non esce Vojvoda, forse anche perchè ammonito, al suo posto Jesus Rodriguez, scuola Betis e gia convocato in nazionale spagnola, la Fiorentina in campo coi “soliti” 11. Fortini al 49′ dopo aver strappato una palla sulla fascia fa ammonire Sergi Roberto. Al 52′ Perrone vince un duello con Fazzini sulla tre-quarti, Nico Paz coperto appoggia a Sergi Roberto che tira a giro, ma non basta per De Gea che mette in angolo. Al 55′ Rolando batte un brutto colpo in terra e soffre di giramenti di testa, tanto che al 60′ lascia spazio a Sohm, nello stesso slot Pioli chima Fazzini, al suo posto Fagioli. Fabregas richiama Morata (da ex-gobbo. fischiatissimo) e Kuhn, entrano Douvikas e Addal. Il Como comincia a giocare, la Viola soffre e su una punizione dalla tre-quarti, che la Fiorentina soffre, battuta da Nico Paz Kempf salta piu alto di tutti e mette nell’angolino, siamo al minuto 65 e siamo 1-1 . il Como sembra avere la partita in mano, meno male arriva il “Cooling Break”, per spezzare il momento difficile, entrano Viti e Dzeko per Ranieri e Piccoli, stanchissimi. La storia della partita ora è questa, il Como ragiona e palleggia, la Viola cerca il contropiede dopo un pallone rubato. Una bella azione personale di Sohm con tiro finale ma non impensierisce Butez. Si su ogni palla e su ogni fischio, Dodo prende un giallo per proteste e Sohm per un intervento pericoloso. 6 minuti di recupero e i giocatori Viola sono a bocca aperta in cerca di ossigeno, tanto che una palla tranquilla a lanciare Addai lo lancia in area di rigore basta per scatenare il panico. Succede che sbagliano tutti, da Pongracic a Viti e a Gosens, magia del giocatore afro-olandese che di destro mette forte sul primo palo, che De Gea (errore grave, il suo) non copre, Goal. Siamo al 94′ e il Como ha rimontato, meritatamente. Inutile al 98′ una punizione conquistata con mestiere da Dzeko, con addirittura De Gea (che ha infatti la coscienza sporca sul secondo gol) in area, non c’è fortuna e la Viola incassa la 2′ sconfitta consecutiva in casa.
Di chi è la colpa ? Di sicuro non di Italiano nè di Palladino, a cui “tutti” hanno fatto la guerra, non riesco poi a capire a che scopo. La squadra per ora è solo un gruppo di ragazzi che lottano gagliardamente, tipo Fortini e Nicolussi, ma che non propone altro che “rubar palla ed andare in contropiede”. Ci metti inoltre il 2′ errore clamoroso di uno che in porta è una sicurezza, a cose normali, per me c’è da lavorare, non cominciamo a fare la guerra a Pioli a questo punto, se no non ne usciamo. Muovere la palla con tranquillità come ha fatto il Como nel secondo tempo non è facile per come siamo strutturati, ma rinunciare a giocare non è una scelta possibile. Cosa dovrebbe fare Pioli secondo me, dovrebbe portare la chiesa in mezzo al paese, mettendo ognuno nel suo ruolo. Cosa dovrebbero invece fare Pradè e Ferrari, andare dalle parti di Napoli a parlare con Raffaele ? Non mi sembra il caso. Vediamo domenica per domenica, sicuramente Stefano Pioli è più dispiaciuto di noi, ne sono convinto e forse speriamo che ad un certo punto, non faccia come quel giorno dopo aver perso in casa contro il Frosinone. Gli “Idoli” dei tifosi non sono disponibili a oggi (Sarri, Farioli e De Zerbi), ci sarebbe l’umile “pelato di Certaldo”, vogliamo provare anche con lui ?