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Un derby infuocato
Sarà stato perché da molti anni mancava e le attese erano moltissime e, perché guardando la classifica, entrambe le squadre avevano un disperato bisogno di punti, ma il derby toscano più che una partita di calcio è apparso una battaglia fisica di 95 minuti. Dove la compagine nerazzurra, più dotata, è riuscita meglio, mentre la Fiorentina, più tecnica, solo a tratti ha fatto vedere le proprio qualità.
Un piccolo miglioramento rispetto alle precedenti uscite c’è stato, con i reparti un po’ più legati, ma ancora c’è molto da lavorare e migliorare. La difesa a tre con Pablo Marì al centro sembra un po’ migliore, mentre gli esterni di centrocampo (Dodo e Gosens) soffrono i diretti avversari. Il centrocampo prova a tenere le distanze e a fare gioco ma i raddoppi e l’intensità del Pisa sono continui e asfissianti. Anche l’attacco è impreciso e pare un po’ nervoso.
Insomma, c’è da lavorare ancora perché, soprattutto dal punto di vista della manovra, ancora siamo indietro. Soprattutto il centrocampo sembra ancora un cantiere aperto, da assemblare con interpreti che devono trovare il necessario equilibrio, aspettando Fagioli e Sohm che paiono usciti dai titolari.
Probabilmente proprio al centro manca un vero e proprio leader che avrebbe fatto fare il salto di qualità: tanti buoni giocatori – molti alla prima esperienza con una squadra con ambizioni di medio alto livello – che dovranno impegnarsi per migliorare e affermarsi.
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