A volte capita che non tiri quasi mai ma vinci la partita. A volte capita che un episodio decida una partita. A volte capita che giochi contro una grande squadra e pensi come sarebbe se questa si vincesse! A volte capita anche in trasferta.
Primo tempo senza acuti, giocando fino al 15′ su Terracciano, preferito a Dragowski, con l’Atalanta che in un paio di occasioni penetra facilmente in area viola. Quando la Fiorentina riesce a superare la trequarti ci prova dalle fasce e un cross di Sottil, smanacciato da Sportiello, finisce sul braccio di Maehle: var e rigore trasformato da Vlahovic. Nessun tiro nello specchio (rigore a parte) ma vantaggio Fiorentina. Così è il calcio. Da segnalare l’esordio in A di Odriozola subentrato ottimamente a Venuti, caduto malamente sulla spalla.
Avvio di ripresa e Fiorentina sul 2-0 grazie a una ripartenza di Bonaventura, atterrato in area, con Vlahovic ancora impeccabile dagli 11 metri. L’Atalanta cresce, Terracciano è super ma si deve arrendere sul rigore di Zapata. Italiano è furioso perché non riusciamo a gestire le poche ma nitide occasioni che la gara ci offre. Escono Sottil e Callejón per Saponara e González, ma l’argentino si mangia la rete che avrebbe chiuso i conti. Si soffre fino al 94′, poi la gioia viola per i tre punti presi contro una squadra top anche se rimaneggiata.
Tre punti importanti non solo per dare un senso alla classifica (che si fa interessante) ma soprattutto perché danno convinzione alla squadra che, piano piano sta crescendo sotto il profilo della personalità.
Quello di stasera non è il calcio spumeggiante e divertente che tutti ci aspettiamo di vedere, è un calcio con i piedi per terra, molto tattico (da ambo le parti), in cui hanno prevalso gli episodi. Si è visto più Atalanta che Fiorentina, così dicono le statistiche del match, però i tre punti vanno a noi. Così è il calcio.