Mi sono inflitto la visione del doppio preliminare di Conference League fra Cukaricki e Twente, la cui vincitrice, il Twente, affronterà la Fiorentina giovedì 18 agosto al Franchi. Il Cukaricki è la squadra di un quartiere di Belgrado, di cui tutti conoscono i più famosi Partizan (dal cui vengono Vlahovic e Milenkovic) e la Stella Rossa. Sono arrivati terzi nel campionato serbo, da cui la qualificazione in Conference League.
Non è la prima volta che questa piccola squadra di quartiere arriva in Europa. La ragione pare che sia che è l’unica squadra in Serbia di proprietà di una società privata, mentre tutte le altre sono ancora gestite da associazioni parastatali, come ai tempi del comunismo. Detto questo, non mi dilungo oltre sul Cukaricki, che, mediocre e senza individualità che abbiano colpito la mia attenzione, ha solo potuto metterla sull’agonismo per cercare, inutilmente, di colmare il divario tecnico e tattico con gli avversari.
Veniamo al Twente. La scorsa stagione è arrivato quarto in campionato. Gioca con un 4-3-3 non dissimile da quello della Viola, ma con la difesa un po’ più indietro e protetta da due mediani. Del Twente mi ha colpito il collettivo: la squadra allenata da Ron Jans gioca con ordine, comprese le due ali di attacco. Non avranno il talento dei nostri Sottil, Ikoné o Gonzalez, ma Misdjan, Rots e Tzolis sono efficaci, perché si muovono bene e cercano sempre i passaggi semplici. Passaggi a chi? Ai compagni che si inseriscono.
Eh sì: il Twente mi è parso ben organizzato e, soprattutto, già in forma. I giocatori che mi hanno più impressionato sono Smal e Vlap, rispettivamente il Biraghi e il Castrovilli della situazione. In questa doppia partita al Twente è bastato stare attento e usare i suoi buoni schemi per battere il Cukaricki, squadra di pellegrini, sia all’andata a Belgrado (1-3), che al ritorno in Olanda (4-1). Dobbiamo avere paura del Twente? La Fiorentina è comunque più forte, e, normalmente, deve poter riuscire a batterlo. Direi che il livello del Twente è quello di una squadra che, se militasse in Serie A, sarebbe da zona retrocessione o poco più.