Il Napoli ha strapazzato Verona e Monza in partite nelle quali tutto è sembrato semplice. Ho visto una grande capacità di verticalizzare le azioni, al centro e sulle fasce, e di presentarsi davanti al portiere avversario, ma ho anche visto delle praterie al posto delle difese avversarie. Il risultato sono nove gol in due partite in cui spiccano quelli di Osimhen e del nuovo fenomeno Kvaratskhelia, calciatore ventunenne arrivato dalla Georgia: è soprattutto a loro, ma non solo, che la Fiorentina dovrà fare attenzione. Sempre che ci riesca, dopo la partita infrasettimanale col Twente.
Proprio in virtù della Conference League, nonché della facilità con cui il Napoli fa gol, è bene che la Fiorentina se la giochi con tanta prudenza e attenzione: a differenza di Empoli, un punto contro i partenopei sarebbe già un buon risultato.
Dicevo che non solo l’attacco del Napoli è forte: anche il centrocampo (Anguissa, Lobotka e Zielinski) fa paura. I tre hanno un’alta percentuale di passaggi riusciti, verticalizzano per le punte, e si inseriscono in zona gol.
L’anno scorso al Franchi il Napoli ci dette la prima grande delusione della stagione, dominando largamente la partita e vincendola meritatamente. Vista la differenza di condizione e di impegni, temo sia quella partita, e non la gara di ritorno al San Paolo, che la Viola stravinse togliendo al Napoli ogni residua speranza di scudetto, il riferimento di quello che ci aspetta. Speriamo di no.