La Fiorentina che ha giocato ieri sera a Torino perdendo 4 a 0 è incappata in un black out improvviso e inaspettato. Non si può spiegare altrimenti lo scivolone viola in casa dei cugini granata. Ed è la prima volta che accade dall’inizio della stagione. La Fiorentina ha sempre giocato in tutte le partite con piglio e autorità, svolgendo sempre bene il compito assegnatoli dal tecnico. Qualche volta ci sono state delle incertezze (il primo tempo a Venezia e Verona, dieci minuti nel secondo tempo di Empoli) ma mai la squadra è stata così assente come ieri sera a Torino. È vero che la prima partita dopo la sosta presenta sempre delle insidie ed è anche vero che ll tecnico granata luric è un maestro nell’impostare un gioco fatto di pressing, marcature strette e fisicità.
La Fiorentina doveva opporsi con le proprie caratteristiche: maggiore tecnica individuale, miglior gioco d’insieme, velocità, ma proprio ieri sono queste le doti che sono mancate, facendo rimanere di stucco per primo Italiano e poi, ovviamente, tutti gli sportivi. Sicuramente anche l’approccio mentale è stato sbagliato ritenendo, forse che, siccome siamo stati bravi per quasi tutto il girone d’andata bastava, contro una squadra falcidiata dal covid e a corto di allenamenti, svolgere un compito minimo per portare a casa punti preziosi. Non è stato così. E questo sarà motivo di riflessioni e approfondimenti. Il percorso di crescita di un team passa anche da queste sonore batoste che possono essere salutari e purificatrici. Già giovedì a Napoli in Coppa sono sicuro vedremo una Fiorentina diversa.