Caro presidente, credo che oramai abbia imparato a conoscere noi fiorentini. Noi amiamo Firenze e la Fiorentina, allo stesso modo, con la stessa passione. Siamo cresciuti con l’idea che Firenze sia un po’ il centro del nostro “piccolo mondo” e la difendiamo da tutto e da tutti. Come la nostra squadra.
Sappiamo di non essere grandi e potenti come altre squadre ma siamo anche consapevoli di non temere nessuno, di andare su ogni campo e poter essere la squadra da battere anche se dall’altra parte c’è la Juventus o il Barcellona. Amiamo il mito di Davide contro Golia e ci piace essere Davide. Amiamo essere Davide.
Siamo molto pieni di noi e questo, talvolta, è un nostro limite. Ma ci fa andare ovunque a testa alta. E ci piace da matti quando qualcuno può condurre la nostra squadra, i nostri colori e la nostra città a una vittoria o verso un traguardo, magari ritenuto impossibile. Magari non lo raggiungiamo ma ci piace pensare che ci abbiamo messo tutto noi stessi per raggiungerlo. E di essere usciti, comunque, dal campo senza alcun rimpianto.
Spesso il bello è sapere di essere soli contro tutti e, magari, riuscire a vincere. E allora quell’uomo, quel Presidente, sara per sempre uno di noi. Perché ci ha fatto sognare. Ci ha fatto vivere, anche solo per un momento, quel profumo di vittoria. Noi contro tutti.
Lei presidente, quando parla di Firenze, di Fiorentina, di voglia di vincere, ha di nuovo scatenato in noi quel desiderio di sognare in grande. Ci piace. Ci piace molto. Ci piace la passione che ci mette e quell’essere, anche lei, un po’ contro tutti. Un po’ uno di noi.
Noi siamo con lei. Ed è un peccato che non possa vivere il clima dello stadio Artemio Franchi quando è pieno. Avrebbe assaporato quell’amore, quella passione e quel desiderio di vittoria che da sempre accompagna la nostra squadra. Il dodicesimo uomo in campo.
Lei è il nostro presidente. Lei è diventato il punto di riferimento di noi fiorentini, anche per quello che ha detto. Ci piace il nuovo centro sportivo, il nuovo stadio (chissà…) e l’idea di una grande Fiorentina che lei ci sta nuovamente facendo sognare…
Ma ora è il momento di fare uno sforzo per completare la squadra e fare in modo che quella bellissima vittoria che ha fatto sognare un’intera città, non rimanga l’unica e la sola ma sia l’inizio di un nuovo cammino.
Le dico un’ultima cosa: non ci importa vincere o vincere sempre ma vogliamo vedere la voglia di provarci fino all’ultimo, di sognare una possibile vittoria perché non saremo i più forti o la squadra più potente, ma ogni volta che qualcuno gioca con noi deve sapere che dovrà lottare fino alla fine per averla vinta. Noi vogliamo sognare… Di nuovo e poi… Chissà.
Auguri, presidente. Ci faccia sognare… Ancora. E sapremo regalarle delle gioie che non ha mai provato.