Nessuna parola più di questa identifica la Fiorentina in questo particolare momento storico. Le dimissioni di Prandelli testimoniano di quanto sia debole la società. Mi rifiuto di credere che un allenatore così navigato come Prandelli non avesse la piena coscienza di quanto fosse difficile questa sua nuova avventura viola.
La sua lettera dal punto di vista umano è molto toccante ma va letta tra le righe, dove si legge le difficoltà di un uomo che si è sentito solo in mezzo al caos, un uomo che è stato attaccato all’interno dello spogliatoio da qualche piccolo giocatore che non ha gradito la più che giustificata esclusione.
Non si è sentito difeso dalla società nelle sue scelte ed è stato lasciato solo in uno spogliatoio completamente diviso; lo stato d’animo di Prandelli è lo stesso di qualsiasi tifoso, ovvero quello di colui che sta assistendo a un declino senza precedenti di una società gloriosa del panorama del campionato italiano.
Lo stato d’animo di un uomo distrutto che aveva fatto all in per la sua carriera verso la squadra del suo cuore, dimostrando amore e attaccamento alla città, e che adesso si sente tradito, offeso, deluso e stanco.
Anche da queste pagine non sono mancate la critiche a certe decisioni del tecnico di Orzinuovi, fiorentino di adozione, non ultime per i cambi della partita con il Milan, ma con altrettanta onestà intellettuale abbiamo anche sempre sottolineato i miglioramenti che Prandelli aveva apportato al gioco di una squadra che non era la sua, composta da giocatori non scelti da lui, presi a caso secondo non una reale necessità di un progetto tecnico, ma secondo le voglie del Presidente e le disponibilità dei procuratori.
Una squadra che veniva da una delle peggiori gestioni tecniche della storia, io ho ancora negli occhi il non calcio di Parma-Fiorentina, una delle più brutte partite mai disputate da quando si gioca a calcio.
Ed ora quella guida tecnica, simbolo di un pressappochismo gestionale imbarazzante, ritorna a chiudere il cerchio di quella mala gestione che ha avuto il suo apice nel disastroso mercato di gennaio.
Non me ne voglia Iachini, contro il quale umanamente non ho niente, grande cuore viola, persona eccezionale a cui auguro umanamente ogni bene, ma che reputo senza dubbio uno dei peggiori allenatori che si sia mai seduto sulla panchina della Fiorentina.
Chi come me sperava e pensava che dagli errori fatti in passato finalmente potesse, fin dalla prossima stagione, nascere qualcosa di positivo, temo che debba riporre ogni speranza; nella migliore delle ipotesi ci venderanno la salvezza della Fiorentina come un miracolo di Iachini al quale verrà quindi rinnovato il contratto con lacrime e ringraziamenti da parte del Presidente.
È proprio vero che per tifare Fiorentina bisogna avere una vita felice, altrimenti sarebbe impossibile.