La stagione, sin qui fallimentare, della Fiorentina si può già dividere in due parti: c’è un prima e un dopo Pisa. È infatti dal derby toscano che Pioli prende tre importanti decisioni, in difesa e a centrocampo. Alla luce delle prestazioni della squadra, mi sento di dire che sono stati cambi decisivi, anche se non hanno ancora portato più punti in classifica.
Dopo la preparazione estiva e le prime uscite con Grosseto, Carrarese e Leicester, la stagione vera e propria della Fiorentina comincia il 5 agosto a Nottingham, quando Pioli mette in campo la sua idea di squadra titolare: un 3-4-2-1 con Comuzzo, Pongracic e Ranieri in difesa, Dodo e Gosens sulle fasce, Fagioli in regia accanto a un altro solo centrocampista, Gudmundsson e Dzeko sulla trequarti e Kean davanti.
Questo modulo, con piccole variazioni, ma sempre con Comuzzo terzo di destra, Pongracic centrale e Fagioli playmaker, verrà riproposto per un mese e mezzo col Manchester United, la Japan University, il Polissya Zhytomyr, il Cagliari, il Torino, tutte partite in cui la squadra come minimo non convince, e fino alla disastrosa partita col Napoli.
A quel punto Pioli volta pagina. Col Como esclude Fagioli e prova un 4-4-2, che, complice l’infortunio a Lamptey e un’altra brutta sconfitta, non si rivelerà l’assetto giusto e non lo ripeterà. Quindi, nella partita col Pisa, torna alla difesa a tre, ma schierando per la prima volta Pablo Mari centrale e Pongracic centrodestra, e schierando un centrocampo più folto, con Fazzini a tutto campo.
Benché i risultati con Pisa, Roma e Milan non siano migliori di quelli delle partite precedenti, sono d’accordo con Pioli che da quel momento la squadra ha iniziato a giocare meglio: il centrocampo è più solido, e la difesa è più affidabile.
Ciò detto, occorre sottolineare il fatto che questi cambi sono stati il rimedio a degli errori precedenti, peraltro gli stessi errori che aveva fatto Palladino un anno fa: puntare su Pongracic in mezzo alla difesa e schierare solo due centrocampisti in mediana. Oltre a ciò, Pioli ci ha messo del suo immaginando Fagioli playmaker, altra idea sulla quale ha fatto marcia indietro: Fagioli rientrerà col Milan, ma come mezzala.
Se la Fiorentina, per le ragioni esposte, si è messa da sola in condizione di giocare male, va anche detto che il calendario sin qui le è stato sfavorevole. Come abbiamo scritto, alla luce della classifica, la Fiorentina ha avuto avversari più difficili di quelli delle sue concorrenti. Ma dopo Bologna e Inter, arriverà una serie di partite un po’ più facili, nella speranza che il nuovo assetto tattico entri a pieno regime, e che la squadra possa farne tesoro.