Il match di ieri sera presentava molte insidie, con l’Atalanta che atleticamente e tecnicamente è molto superiore alla Fiorentina. E dopo dieci minuti il gol di Zapata… E le occasioni continue della squadra orobica facevano presagire a una disfatta. Sarebbe stato molto pesante a livello mentale reggere una sconfitta interna con tante reti subite.
Le prodezze di Dragovski e l’approccio diverso nel secondo tempo con Vlahovic mattatore hanno, invece, permesso alla Fiorentina di recuperare due reti e raggiungere il pari. Peccato solo per quello sfortunato e maldestro intervento di Martínez Quarta di mano che ha regalato il rigore all’Atalanta consentendole di segnare il goal della vittoria.
È evidente che la Fiorentina è una malata cronica: è una squadra male assemblata, atleticamente non forte, senza ricambi validi, capace di cali di tensione inspiegabili e ripetuti; però dopo stasera non voglio criticare.
Voglio, invece, apprezzare il desiderio di provare a esserci, di cercare di giocare da squadra, di lottare per ottenere quei punti che servono per la salvezza. Voglio apprezzare la grinta di Iachini, le parate di Dragovski, la crescita e la continuità nel far goal di Vlahovic, la freschezza e lucidità di Kouamé, la buona prova di Biraghi…
E voglio credere che Commisso, finalmente presente a Firenze, abbia ben chiaro quello che ci sarà da fare per la Fiorentina del prossimo anno, sia come società, sia come squadra.