Dopo anni di buio la Fiorentina è stata protagonista di una buona stagione, giocando un buon calcio e andando oltre all’obiettivo dichiarato (parte sinistra della classifica). Con il settimo posto i viola tornano in Europa e parteciperanno alla Conference League, terza competizione internazionale dopo la Champions League e l’Europa League.
È stata un’annata positiva, nonostante un avvio poco promettente – mi riferisco alla vicenda Gattuso – e un proseguo – vedi la cessione di Vlahovic a gennaio – che ha creato qualche problema. È vero che la Fiorentina ha monetizzato il massimo, ma è anche evidente che l’uscita del serbo a metà campionato ha impedito un piazzamento finale migliore: io non ho dubbi, sarebbe stata Europa League o, addirittura, Champions.
A Vincenzo Italiano, arrivato a Firenze quasi in extremis al posto di Gattuso, il grande merito di aver riportato la Viola tra le sette sorelle. Italiano è riuscito a ottimizzare le risorse (umane) a disposizione, conquistando ben 22 punti in più rispetto ai 40 dello scorso anno e arrivando alla semifinale di Coppa Italia. Chapeau.
Adesso la palla passa alla società. È il momento di prendere la prima decisione importante. Siamo in Conference, dobbiamo costruire una rosa ad hoc, provare a migliorare la classifica e puntare a una competizione europea più prestigiosa. Mi aspetterei un mercato di qualità, mi aspetto che Commisso metta a budget una cifra adeguata per fare un ulteriore passo avanti. I soldi ci sono e non mi riferisco al patrimonio personale del nostro Presidente. Abbiamo venduto bene Vlahovic, Chiesa… O no?
Una volta presa questa decisione, si passa alla fase operativa: prima ancora di parlare di calciomercato, si deve lavorare sui contratti in scadenza, sui rinnovi. E la priorità – argomento che tiene banco in questi giorni – è il rinnovo di Vincenzo Italiano. Il contratto dell’allenatore scade a giugno 2023 (tra un anno) ma pare vi sia una clausola (unilaterale) che permetterebbe alla Fiorentina di portare la scadenza al 2024. Come sappiamo, però, nel calcio, così come in altri settori, i contratti vanno comunque saputi gestire; un tecnico come Italiano, capace di risollevare una piazza e di valorizzare una rosa fino a ieri di medio livello, è ovvio che cominci ad avere un’ottima reputazione. Se poi pensiamo che di recente ha cambiato procuratore, è chiaro che il mister abbia le sue ambizioni, peraltro comprensibili. Ma, attenzione, Italiano non ha mai detto di voler cambiare aria. Di sicuro vorrà migliorarsi e, per fare meglio, vorrà una rosa competitiva.
Vorrei dare per scontato che la società trovi presto un’intesa con Ramadani e che Italiano prolunghi il contratto perché è da qui che dobbiamo partire. Poi c’è il problema Lucas Torreira. Il regista uruguaiano è stato il protagonista della stagione. A lungo inseguito in passato, Pradè è riuscito ad averlo in prestito con diritto dall’Arsenal e lo si può riscattare a circa 15 milioni. Bene, ma allora qual è il problema? Ho letto di tutto sulle varie testate, addirittura si parla di aspetti tecnici, di spogliatoio… Io credo che il problema sia di natura economica: Torreira ha uno stipendio di circa 4 milioni l’anno (pagato in parte dall’Arsenal) e la Fiorentina non ha nessuna intenzione di offrirgli una cifra del genere perché, oltre a rappresentare un esborso che va oltre al budget previsto per il monte ingaggi, si andrebbe a creare una situazione di spogliatoio pericolosissima. Del tipo, se Torreira fosse messo a libro paga per quattro milioni, Gonzalez, Milenkovic, Igor e forse altri giocatori vorranno anche loro di più? Quindi il rischio di destabilizzare gli equilibri c’è, eccome!
Per cui non si tratta solo di chiedere ai gunners uno sconto, piuttosto c’è da capire se Torreira accetterà di restare a Firenze per un paio di milioni a stagione. Difficile ma non impossibile, dipende se gli sono arrivate offerte migliori da altri club. A lui, e ovviamente al suo procuratore, l’ultima parola. Si attende una decisione entro oggi, altrimenti decadrà il diritto di riscatto. Speriamo bene.