Al 4’ Gonzalez letteralmente crea un gol con un tiro da fuori area sul palo, palla che rimbalza sulla schiena del portiere, e Cabral che è lesto a insaccare. I viola danno la sensazione di dominare, di essere sempre più pericolosi degli avversari. Tuttavia al 20’, alla loro prima occasione da gol, i polacchi segnano con Velde. È un po’ l’azione del Lech e un po’ tutta la difesa viola che si fa trovare fuori posizione.
Ma è solo un episodio: il divario fra le due squadre è netto, e piano piano la Fiorentina riprende la sua superiorità in campo. Al 41’, cross di Biraghi in diagonale sul quale Gonzalez è bravo a farsi trovare e a mettere la palla in gol di testa.
Nel secondo tempo, entra Ikone al posto di Gonzalez, che è uscito dolorante da uno scontro con un avversario. Il francese sembra in un’altra delle sue giornate no, confinato come al solito a fare l’ala destra. Al 58’ grande discesa a sinistra di Brekalo, che serve proprio Ikone a destra; il francese cicca il tiro che rimbalza sui difensori, ma sulla ribattuta arriva Bonaventura che riesce lui a fare un ottimo tiro da fuori area che fa il terzo gol dei viola.
Poi al 63’, in un momento in cui si trova a centrocampo, Ikone si trasforma in Pele: fa tutto da solo, scarta gli avversari e palla al piede arriva al limite dell’area e segna il quarto gol della serata con un tiro preciso e telefonato.
Il Lech Poznan non mi ha mai dato la sensazione di poter vincere questa partita; la Fiorentina è stata attenta: il risultato è la conseguenza delle due cose.