Per ora solo applausi a questa società per una campagna acquisti iniziata (e quasi finita) in grande stile.
Dopo l’addio di Torreira che aveva creato qualche malumore fra i tifosi Viola, Barone, Pradè e Burdisso hanno condotto un mercato “da grande squadra” ovvero in silenzio, quasi immediato e senza grandi chiacchiere.
A poche ore dall’apertura ufficiale, la squadra Viola, almeno nei suoi elementi essenziali, era già formata.
Tanto di cappello davvero.
Mandragora (a sostituire Torreira), Jovic (ad affinacare e “stimolare” Cabral), Dodó (a sostituire egregiamente la partenza annunciata di Odriozola) e Gollini (a sostituire Dragowsky ma venuto per fare il numero 1), sono acquisti di tutto rispetto ma, soprattutto, sono profili richiesti espressamente da colui che ha maggiormente contribuito ai successi della Fiorentina dello scorso campionato: Italiano.
Ecco, Non bisogna dimenticare la riconferma, con tanto di grandi sorrisi, di Italiano, pedina insostituibile del nuovo progetto Viola.
Ma non basta.
C’è ancora un fattore molto positivo, a mio giudizio.
Ed è il fatto che, a parte Gollini (per il quale c’è comunque un diritto di riscatto), tutti gli altri sono acquisti a titolo definitivo.
Basta prestiti secchi. A dimostrazione che la Fiorentina ha intenzioni serie e vuole davvero costruire un progetto vincente.
E quindi, per questa Fiorentina, solo applausi.
Durante il ritiro di Moena ci potranno essere ulteriori aggiustamenti con profili che possano sostituire eventuali cessioni annunciate (Milenkovic?) o aggiungere qualcosa in più alla rosa della squadra (un giovane esterno per sostituire la partenza di Callejon) o un ulteriore centrocampista, visti i numerosi impegni e la forzata assenza di Castro fino alla prossima primavera.
Un ultimo pensiero sulle nuove maglie.
Dico subito che il mio parere è positivo per la maglia casalinga. Un bel Viola con dei segni che si addicono alla forma del nuovo giglio.
La maglia da trasferta, invece, ha suscitato pareri discordi per la “V” sul petto. Il mio parere è, comunque, positivo. Vero è che noi fiorentini siamo un po’ nostalgici e attaccati a ciò che è stato ma occorre anche guardare al futuro e pensare che abbiamo una proprietà americana che vuole dare il proprio contributo anche su questo. Quindi ben venga la “V” di Viola …. o di Vittoria. E garrisca nuovamente al vento il labaro Viola.