Con le conferme di Deulofeu e Becao, l’ossatura dei friulani è grosso modo la stessa della passata stagione. I nuovi innesti, su tutti Masina, Bijol e l’ultimo arrivato Ehizibue vanno a rimpiazzare Soppy, Molina e Pablo Marì, ma la novità è l’arrivo del tecnico Andrea Sottil, papà del nostro Riccardo, dopo l’addio di Cioffi. Sottil, il cui modulo preferito è il 4-3-1-2, in queste prime uscite ha mantenuto il 3-5-2 di Cioffi onde evitare stravolgimenti. Per cui possiamo dire che l’Udinese di oggi mantiene la stessa struttura di quella che, pochi mesi fa, s’impose al Franchi per 4-0.
Punti di forza dei bianconeri sono la fisicità e la propensione al gioco di rimessa che, spesso, risulta piuttosto rapido, oltre a una buona organizzazione sulle palle inattive. Se con Cioffi il gioco si sviluppava lateralmente (senza grande qualità a centrocampo), con Sottil – tecnico piuttosto pragmatico – l’Udinese tende a creare densità a metà campo, collocando sulle fasce uomini rapidi e idonei alle ripartenze. Davanti, di solito, vengono schierati attaccanti complementari, ossia una punta di peso affiancata da una più agile per poter raccogliere sia i cross dalle fasce che i lanci lunghi dalle retrovie.
Qual è il punto debole? Come si batte l’Udinese? Senza dubbio esiste un divario tecnico tra Udinese e Fiorentina e i Viola ne devono approfittare, quindi nell’uno contro uno potremmo spuntarla; poi direi che un discreto punto debole è la difesa perché i centrali a disposizione di Sottil sono un po’ lenti. Sarà fondamentale, per provare a prendere i primi tre punti in trasferta, applicare un buon pressing soprattutto sul vertice basso, dove l’Udinese inizia a costruire, lasciandogli come unica opzione il lancio lungo.
Saranno assenti lo squalificato Perez e l’inforrtunato Buta.