Il modello Atalanta

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Fino a pochi campionati fa l’Atalanta era una buona squadra di medio-bassa classifica e, quando affrontava la Fiorentina al Franchi, spesso il risultato era impietoso nei confronti della squadra orobica. È pur vero che la Dea ha sempre avuto una rete di squadre minori alleate (per esempio il Margine Coperta in Toscana) e da sempre ha forgiato giocatori che poi si sono affermati in altre squadre (Inzaghi, Pazzini, Montolivo, ecc…), però il salto di qualità che permette all’Atalanta di essere una delle più belle realtà del calcio europeo è con l’affermazione della presidenza Percassi.

Percassi, che è stato buon calciatore proprio nell’Atalanta, diventa a fine carriera imprenditore grazie a Benetton, con il quale avvia l’apertura di punti vendita di abbigliamento nell’Italia del nord e poi grazie a Ortega, proprietario di Zara, aprendo i primi grandi magazzini del brand spagnolo in Italia.

Successivamente diversifica le proprie attività interessandosi al settore immobiliare (è costruttore e proprietario di molti outlet in Italia e in Europa), al settore food e al settore della cosmetica (suo il marchio Kiko) e applica una gestione manageriale anche alla squadra di calcio di cui è proprietario.

Compra dal sindaco di Bergamo lo stadio, pagandolo 7 milioni di euro e investe 40 milioni nel miglioramento della struttura.

Il progetto tecnico della squadra si avvale di manager capaci come Zamagna e Sartori (ex calciatori, poco appariscenti e ciarlieri) mentre l’allenatore è Gasperini che ha un contratto lungo quasi fosse un trainer di squadra inglese.

I risultati sportivi sono assolutamente strepitosi: negli ultimi campionati l’Atalanta è stabilmente nelle coppe europee con una qualità e continuità di gioco assolutamente sorprendenti.

La proprietà italo-americana della Fiorentina, in termini di forza economica, non è certamente indietro all’Atalanta ed era giusto dare a Commisso il tempo necessario per ambientarsi in un mondo particolare e difficile come quello del calcio italiano.

Ora, dopo due anni sofferti, anche prendendo spunto dalle buone cose di altri, ci aspettiamo un cambio di passo importante.

Forza presidente!

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