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Il solito clichet
La Fiorentina gioca una partita corretta contro un Milan molto rimaneggiato, lontano parente della squadra campione d’Italia di pochi mesi fa, ma non riesce a far punti rimediando una sconfitta non meritata.
È la solita Fiorentina che prova a far gioco (meglio nel secondo tempo), che va a sprazzi con velocità alterna ma che, convintamente, persegue nel proprio credo calcistico senza cambiare modulo o tattica. Il Milan sta lì, sornione, e dalla metà del primo tempo scopre che può bucare al centro la difesa viola. E così fa con una giocata (l’unica degna di nota dell’ex Jovic) che consente a Hernandez di lanciarsi in area di rigore costringendo Parisi a commettere fallo. Dispiace anche per l’ex terzino dell’Empoli che si trova a occupare una parte di campo che non gli è propria e che lo induce talvolta a chiusure macchinose e innaturali.
Nel secondo tempo il Milan si chiude in area e la Fiorentina gioca all’attacco per 50 minuti. Al solito il volume di gioco non produce grandi conclusioni con gli esterni che raramente saltano l’uomo, con il centravanti che pare non essere animato da quella ferocia che ci dovrebbe essere, con i centrocampisti che tirano poco verso la porta avversaria. Ma, nonostante tutto, ci sono occasioni per pareggiare che sono vanificate da un grande Maignan (portiere milanista unico giocatore davvero importante nei rossoneri nel match) e anche un pizzico di sfortuna.
Soluzioni tattiche nuove – far giocare due centravanti insieme o accentrare Ikonè o Gonzalez – non sono contemplate e la Fiorentina perde l’ennesima gara. C’è delusione anche perchè si perde contro un Milan debole (senza I migliori) che poteva essere agganciato in classifica.
Ora sotto con la Conference. Giovedì a Firenze ci sarà il Genk e si definirà la classifica del girone.
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