Il voto al mercato 2025

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Difesa – il reparto è stato rinforzato in quantità, con l’arrivo di tre riserve di buon livello: Viti, Lamptey e Fortini. Il primo è arrivato in prestito gratuito con diritto di riscatto a 4.5 milioni, ed è un ottimo affare, oltre a essere un buon giocatore oggi sottovalutato. Lamptey è stato comprato per soli 6 milioni, e colma il buco lasciato a gennaio da Kayode, oltre a quello che potrebbe lasciare a giugno Dodo. Infine Fortini può essere un’alternativa sia a destra che a sinistra. Ci sono inoltre due nomi nuovi al centro: Kospo e Kouadio, mentre è stato ceduto Moreno. Lezzerini è il nuovo portiere di riserva al posto di Terracciano.

Centrocampo – i tre colpi di fine mercato 2024 non sono stati confermati. Bove è stato sostituito da Sohm, preso a titolo definitivo per ben 15 milioni; al posto di Cataldi è arrivato in prestito con diritto di riscatto Nicolussi Caviglia, per una più equa cifra complessiva di 8 milioni; e al posto di Adli la Fiorentina ha comprato per 10 milioni Fazzini. È partito Folorunsho, ed è rientrato Sabiri. È partito Colpani.

Il bilancio delle operazioni a centrocampo è complesso. La mancata conferma di Cataldi mi ha lasciato perplesso, ma Nicolussi è un ottimo sostituto. La partenza di Adli è anch’essa un azzardo: la stagione scorsa ha fatto 4 gol – tutti decisivi – e 6 assist. Ma sarà sostituito da Fagioli e da Fazzini, che possono fare altrettanto, e in prospettiva forse anche di più. Se Cataldi e Adli erano, pur con i loro limiti, due certezze, Nicolussi, Fagioli e Fazzini possono essere in prospettiva un miglioramento.

Le mancate conferme di Folorunsho e Colpani, più che al rimpianto, mi inducono a chiedermi quale fosse a suo tempo la logica di averli presi. Il reparto è infine completato da Mandragora (una certezza, pur con i suoi limiti), Ndour (un giovane di prospettiva), Richardson (che io avrei ceduto facendo rientrare al suo posto Bianco) e Sabiri (infamato a torto dalla piazza): in totale sette giocatori bene assortiti. Nel complesso, il reparto non è stato nel breve rinforzato, ma potrebbe esserlo nel medio termine, se le scommesse (absit iniuria verbis) sui giovani pagheranno.

Attacco – la sorsa stagione il reparto peccava in quantità, dato che non era stata prevista nessuna alternativa seria a Kean. A gennaio era stato ceduto Kouame, che è rientrato con un grave infortunio che lo terrà fuori fino al prossimo inverno. Sono stati ceduti Beltran e Zaniolo, e sono arrivati Dzeko (data l’età, una certezza nel breve, ma una scommessa nel medio termine) e Piccoli (forte, ma strapagato a 25 milioni). La coppia d’attacco titolare resta Kean – Gudmundsson. L’arrivo di Dzeko e Piccoli rinforza la panchina, ma dà anche una reale possibilità di schieramento titolare alternativo.

Allenatore – Palladino ha lavorato con alti e bassi in un cantiere durato l’intera stagione, facendo però a conti fatti meglio di Italiano. Pioli parte col vantaggio che il cantiere è finalmente chiuso. Al di là del suo reale valore, e al di là di quanto valga la tanto evocata esperienza in panchina, ciò che a mio avviso rileva è che non si è dovuto disfare la rosa per riadattarla dal modulo iper-offensivista di Italiano a quello basato sul contropiede di Palladino. Pioli è anch’egli valido, e la sua scelta di ripartire dal modulo e dalla formazione titolare di Palladino è già un’ottima cosa.

Conclusioni – con una difesa – pur ancora orfana dell’eccellenza di Milenkovic – di buon livello e rinforzata in quantità, con un attacco confermato e rinforzato in quantità, la Fiorentina potrà fare meglio dell’anno scorso se si verificheranno due condizioni: se almeno due fra Nicolussi, Sohm, Fagioli e Fazzini faranno una grande stagione e se altresì la farà Gudmundsson. La prima è probabile, la seconda è possibile. La Fiorentina, in termini assoluti e relativi (cioè in rapporto al mercato delle altre squadre) esce dal mercato leggermente rinforzata, soprattutto in virtù del completamento della rosa. Può legittimamente ambire al quinto posto, mentre per un piazzamento migliore occorrerà una grande stagione dell’islandese. In ragione di tutto questo, il mio voto al mercato è 7.

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