Oggi è difficile commentare la partita (non) giocata dalla Fiorentina. Ed è per questo che non parleremo dei singoli – nessuno è risultato degno di nota se non Terracciano che si è ben comportato – perché sarebbe troppo facile e sono sicuro che ci sarà sufficiente leggere le pagelle di Francesco Samà.
Oggi voglio parlare del fatto che il voto più brutto, un bel 3, se lo merita il nostro allenatore Italiano a cui fino ad oggi abbiamo fatto tanti complimenti. Non c’è dubbio, infatti, che la sconfitta odierna se l’è meritata perché non si può mettere in campo una Fiorentina diversa per 9/11 rispetto a quella gagliarda vista col Napoli e giocare una partita così deludente, per non dire vergognosa.
E soprattutto, vedendola giocare, non puoi non intervenire cercando di cambiare in corsa gli errori evidenti commessi (Benassi per Venuti non è un cambio di chi vuole tentare di vincere la partita). Italiano ci ha spesso abituati a formazioni altamente rimaneggiate rispetto alla precedente partita, ma oggi francamente ha osato troppo. E lo si è visto.
Parte con il solito possesso palla che, però e sin da subito, appare sterile. E nonostante il possesso, infatti, la squadra viola non riesce a trovare sbocchi contro un’Udinese arcigna e molto fisica, come prevedibile. Ma che, se guardiamo alle azioni, non ha poi neppure fatto un granché. Anzi, le è bastato fare il minimo per battere la Fiorentina. E questo è ancor più grave.
Contrariamente alla Fiorentina, l’Udinese gioca in verticale cercando di servire appena possibile la punta più avanzata, Beto, che spesso fa la sponda per attaccare gli spazi e portare più giocatori nell’area avversaria. Mentre la Fiorentina, squadra ben diversa da quella vista contro il Napoli, è più lenta, macchinosa e quasi impacciata; e, soprattutto, con un centrocampo che non riesce a dare quella incisività che le squadre di italiano sono abituate ad avere.
E infatti, è vero che gli errori più gravi sono stati commessi dai difensori. Prima da Quarta che rischia subito al 5’ del primo tempo e, successivamente, da un Venuti – senz’altro spento e in giornata no, per essere buoni, in realtà, forse la Serie A per lui è troppo – che, dopo aver subito un fallo molto leggero, si fa rubare palla e dà il via al vantaggio dei bianconeri con Beto che insacca.
Ma è altrettanto vero, come ho anticipato sopra, che, in realtà, è sembrato che sia mancato ancor di più il centrocampo, un centrocampo formato da Maleh, Barak e Mandragora che sono sembrati più lenti e impacciati del solito, alla ricerca della posizione e incapaci sia di fare da filtro davanti alla difesa, sia di innescare una giocata per il tridente “spuntato”, formato da un Saponara (parso quasi un ex giocatore), Kouamé, l’unico un po‘ vivace e che ha tentato qualche spunto offensivo di rilievo, e Cabral che per toccare palla doveva venire a centrocampo.
Una partita da dimenticare in fretta, soprattutto da Italiano che, dall’undici messo in campo, sembrava al massimo volerla pareggiare. Troppi giocatori non giudicabili, ad iniziare da Venuti e Saponara per una squadra che, se non fa pressing e non ha velocità diventa prevedibile. E se diventa prevedibile, senza avere in campo chi tenta la giocata, in partite come questa contro squadre chiuse e fisiche, è morta.
Comunque, il peggiore in campo è Italiano. In attesa di riveder le stelle… Sabato prossimo.
Udinese (3-5-2): Silvestri; Becao, Bijol, Masina (43′ Nuytinck); Pereyra (80′ Ehizibue), Lovric (65′ Arslan), Walace, Makengo (79′ Samardzic), Udogie; Beto (65′ Success), Deulofeu. Allenatore: Sottil.
Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti (68′ Benassi), Martinez Quarta, Igor, Terzic; Maleh (79′ Amrabat), Mandragora 5, Barak (87′ Ikoné); Kouamé, Cabral (86′ Jovic), Saponara (68′ Sottil). Allenatore: Italiano.
Arbitro: Mariani.
Ammoniti: Cabral (F), Igor (F), Udogie (U).