Il tanto temuto e paventato ricorso contro il centro sportivo è arrivato, ed è arrivato nella maniera più subdola ovvero con la forma del ricorso al Presidente della Repubblica: è bene chiarire che a decidere sul ricorso non sarà il Presidente della Repubblica Mattarella in persona, ma la prima sezione del Consiglio di Stato.
Rispetto all’ordinario ricorso al Tar in che cosa differisce? Innanzitutto per il termine di impugnazione dell’atto, ovvero 120 giorni rispetto ai 60 richiesti dal Tar, e in secondo luogo il fatto che per presentare il ricorso non è necessaria l’assistenza di un legale e la decisone del Consiglio di Stato sarà inappellabile e arriva mediamente in uno/due anni.
Ma a prescindere da questi tecnicismi che interessano fino a un certo punto, anche se danno l’idea dello scarso contenuto giuridico del ricorso, quello che rileva è l’assoluta mancanza di una visione pubblicistica del fatto a vantaggio di biechi interessi personali e di visibilità per l’Associazione.
Quello che viene fatto con la realizzazione del Viola Park non può essere definito una speculazione privata: si tratta infatti di una riqualificazione, all’interno di una delle zone più belle di Firenze, di un’area che fino ad oggi era lasciata al completo degrado.
Una riqualificazione di cui evidentemente trarranno beneficio tutti, non solo la Fiorentina che ricordiamo essere sì una società privata, ma che in qualche modo riveste anche un interesse pubblico, dal momento che veicola attraverso il mondo del calcio una delle prime industrie del paese, l’immagine di Firenze.
Il Viola Park così come progettato non deturpa alcun paesaggio, ha avuto infatti il parere favorevole della Sovrintendenza; al contrario, lo valorizza attraverso la realizzazione di campi da calcio e costruzione di edifici totalmente green.
Inoltre, da luogo di spaccio e discarica a cielo aperto, quella zona diventerebbe un polmone verde della campagna fiorentina ove si pratica sport . Lo sport è salute e in un momento così delicato per la salute di tutti questo è un aspetto da non sottovalutare. Tra l’atro mi risulta che il Viola Park sarebbe in alcune sue parti anche aperto al pubblico.
Inviterei quindi i simpatici componeti dell’Associazione Italia Nostra, o meglio Italia loro, ad occuparsi di altri temi più seri e a cercare visibilità in altro modo, non impedendo la realizzazione di un sito che altro non fa che valorizzare il nostro, quello sì, territorio. O forse preferiscono una discarica abusiva?