Una necessaria premessa.
Le partite, alla fine del campionato, sono molto diverse e particolari. Spesso le squadre di bassa classifica sfoderano prestazioni incredibili o perché non hanno più nulla da perdere e giocano con testa e gambe libere da vincoli e incertezze oppure perché sono motivatissime per raccogliere quei punti necessari alla salvezza.
Dall’altra ci sono squadre che magari hanno dovuto affrontare un lungo campionato, infarcito di coppe infrasettimanali, e devono oggi combattere con infortuni, affaticamenti vari e motivazioni, specialmente se ancora in lizza per qualche coppa.
Diciamo subito anche che la Fiorentina di oggi, pur in evidente difficolta in qualche singolo, ha comunque mostrato di esserci.
Il risultato di 3-3 contro una squadra che una settimana fa ha costretto il Napoli (quasi) campione al pareggio non ci deve far inorgoglire ma neppure deve abbatterci.
La squadra c’è ed è pronta a lottare fino alla fine; ed è pronta a rimontare dopo essere passata per tre volte in svantaggio.
Questo credo sia l’aspetto positivo più importante (tenendo conto che la Salernitana è squadra in fiducia, che gioca un buon calcio e che sta raccogliendo gli ultimi punti per la matematica salvezza).
Tutti aspetti da valutare e da tenere nella giusta considerazione.
Se poi passiamo agli aspetti negativi, come detto, questi li vedo più negli errori di singoli.
La Fiorentina è senza dubbio mancata nella coppia dei centrali di difesa: Igor e Quarta.
Da loro errori ed imprecisioni sono nate molte delle azioni pericolose della Salernitana. Certamente non sono al meglio e si vede. È anche vero che Italiano, dovendo gestire le fasi finali delle due coppe, non può fare a meno di adottare obbligatoriamente un turn over.
Terracciano ha certamente commesso delle sbavature, ma non possiamo criticarlo dopo un campionato come quello attuale.
Anche Barak non sta attraversando uno dei periodi migliori (molta corsa ma poca lucidità).
Quando entra Bonaventura certamente a centrocampo si accende una luce (sarà certamente titolare nella semifinale di Conference e nella finale del 24 maggio).
Bene Dodo anche se si meriterebbe un po’ di riposo.
Bene anche Ikonè (a segno con bel gol dopo aver scartato mezza difesa della Salernitana) e Gonzalez (a segno pure lui con un imperioso stacco di testa).
In definitiva, una buona Fiorentina che, pur distratta dalla semifinale con il Basilea, sa reagire e dimostra di essere viva e pronta a lottare su ogni pallone, fino alla fine.
Sappiamo bene che tutti o molti si aspettavano la vittoria ma, adesso, quello che conta è proprio la testa, soprattutto per arrivare pronti alle partite che contano.
E questo sarà il ruolo di Italiano da qui fino alla fine del campionato: mantenere alta la concentrazione di tutto il gruppo. I traguardi possono essere davvero importanti.
Un pensiero finale a Commisso e alla dirigenza. Pur restando dell’opinione che molti “atteggiamenti” debbano essere rivisti, non possiamo fare che i complimenti per la bella stagione e, soprattutto, per aver difeso strenuamente allenatore e campagna acquisti.
Avanti cosi!