Era una partita da dentro o fuori. La Fiorentina è dentro e questo è l’importante. Queste gare, a cui non siamo abituati come squadra e come tifosi, vanno portate in fondo. Alla fine si ricorderà solo il passaggio del turno, non certo la prestazione, il gol sbagliato o il gol evitato. Le grandi squadre, e i tifosi delle grandi squadre, devono imparare questo.
Se vogliamo passare al commento della partita, possiamo dire che, dopo la sfuriata iniziale – prevedibile – del Twente, la partita è andata sui binari in cui doveva andare. Occorre anche far mente su un fatto: vero che Cabral ha salvato su un tiro del Twente nella fase iniziale del match; è altrettanto vero che le azioni più ghiotte sono state per la Fiorentina. La prima di Ikoné che si è presentato davanti all’estremo difensore del Twente, il palo sulla rovesciata di Mandragora, Jovic che sbaglia, sempre davanti al portiere avversario, dopo uno scambio in contropiede. Ma ribadisco che di questo non si ricorderà più nessuno.
Italiano ha impostato la gara su un undici iniziale formato dai “vecchi” ed ha avuto ragione. Oggi si doveva giocare sulle certezze, è così è stato.
In conclusione, la Fiorentina passa il turno meritatamente. Questo ci ricorderemo e questo troveremo scritto sugli almanacchi. Il resto è già storia. E ora testa al Napoli.
Twente (4-3-3): Unnerstall; Brenet, Hilgers (36′ st Bruns), Popper, Smal; Zerrouki, Sadilek (36′ st Ugalde); Cerny (22′ st Rots), Vlap, Misidjan (22′ st Tzolis), Van Wolfswinkel. Allenatore: Jans.
Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti, Milenkovic, Igor, Biraghi; Bonaventura (49′ st Benassi), Amrabat, Maleh (15′ st Mandragora); Ikoné (49′ st Martinez Quarta), Cabral (26′ st Jovic), Sottil (26′ st Gonzalez). Allenatore: Italiano.
Arbitro: Petrescu (Romania).
Ammoniti: Ikonè (F), Maleh (F), Propper (T), Sadilek (T), Zerrouki (T), Gollini (F), Hilgers(T), Jans (T), Igor (F).
Espulsi: 48′ st Igor (F).