Rocco Commisso è un maestro della comunicazione e, da grande esperto della comunicazione, conoscerà senz’altro Il filologo Erich Auerbach e la sua tecnica del riflettore: «Di tutto un ampio discorso – scrive Auerbach in Mimesis, pubblicato nel 1946 – s’illumina una piccola parte, ma tutto il resto, che servirebbe a spiegarlo e a dare a ciascuna cosa il suo posto, e verrebbe, per così dire, a formare un contrappeso a ciò che è stato messo in risalto, viene lasciato nel buio».
Oggi Rocco ha usato proprio questa tecnica, illuminando alcuni elementi meno rilevanti e lasciando in ombra quelli macroscopici. Gli elementi meno rilevanti sono gli errori dei giornalisti, le notizie non vere riportate e qualche critica, ritenuta legittimamente da Rocco, eccessiva. Quelli macroscopici sono invece gli errori fatti da questa nuova proprietà, errori che sono costati sia in termini di soldi che in termini di risultati, tanto da fare registrare sugli almanacchi la stagione corrente come una una delle peggiori degli ultimi trent’anni.
Si è parlato di giornalisti cattivi ma non del perché la Fiorentina a gennaio abbia comprato due giocatori totalmente inutili, benché fosse già da allora una squadra in netta difficoltà; non si è data alcuna spiegazione del perché ancora Vlahovic non abbia firmato il prolungamento del contratto, insomma non si è parlato di calcio!
Rispetto la sensibilità di Rocco se si è sentito da qualcuno offeso il suo sfogo da uomo genuino qual è può anche essere comprensibile, ma deve sapere che il calcio è questo. Da che mondo è mondo tutti i presidenti sono stati criticati quando le squadre in campo non hanno ottenuto risultati sperati, anche Berlusconi e Galliani dopo aver vinto tutto se ne sono andati quasi tra i fischi da un Milan che aveva concluso un ciclo vincente.
Mi permetto tuttavia di dare una consiglio. Se vuole mettere a tacere le critiche, c’è solo un modo: agire, fare una squadra vincente, le contrapposizioni violente non servono né a lui né tantomeno alla Fiorentina, per cui ok lo sfogo, ma adesso testa bassa e lavorare, le premesse non sono male se è vero che il prossimo allenatore potrebbe essere Gattuso, sarebbe il segno che qualcosa sta cambiando e che si è fatto tesoro degli errori del passato, perché come la scelta di confermare Montella e Iachini è stata per motivi diversi sciagurata, quella di Gattuso sarebbe invece la prima vera mossa vincente di questa proprietà.
Se Gattuso, fresco di probabile qualificazione in Champions con il Napoli, accetta di venire ad allenare una Fiorentina (dopo aver allenato Milan e lo stesso Napoli) salva a sole due giornate dalla fine del campionato per demeriti altrui più che per meriti propri, vuol dire che gli è stata prospettata una squadra ambiziosa che mirerà a traguardi più consoni alla tradizione di Firenze, perché mi permetto di ricordare al nostro Presidente che la Fiorentina per storia, tradizione e blasone, con tutto il rispetto, non è l’Atalanta alla quale non può essere paragonata, anche perché l’anno che Percassi acquistava l’Atalanta, la Fiorentina giocava la Champions.