In un’atmosfera speciale, fra la tristezza per la scomparsa di Joe Barone e una coreografia da grandi occasioni, una buona Fiorentina ha forse perso stasera l’ultima speranza di agganciare il treno per l’Europa.
Italiano ha scelto di lasciare Gonzalez in panchina e di mettere Ikone a destra e – a sorpresa – Kouame a sinistra, così come a sopresa, ma non tanto, ha schierato Dodo, forse nella speranza di contenere Leao. E ancora a sorpresa una mediana di quantità con Mandragora e Duncan.
La sensazione però è che queste mosse non bastino a contenere un Milan, che nel primo tempo è comunque la squadra che fa di più, con ben 5-6 occasioni pericolose, a fronte di due della viola, che partono entrambe dal piede di Ikone, prima abile a servire in profondità Belotti, e poi autore di un buon tiro di pochissimo fuori.
Succede tutto nel secondo tempo. Vantaggio del Milan con azione sulla sua fascia destra e cross raso terra al centro, ci si mette Milenkovic che scivola a terra e lascia Loftus-Cheek segnare solo davanti a Terracciano. Eppure il repentino pareggio viola, con un rovesciamento di fronte, assist di Beltran a Duncan che si inserisce centralmente in un buco della difesa rossonera e segna dal limite dell’area, lascierebbe presagire che la serata potrebbe mettersi bene. Invece la Fiorentina si espone all’ennesimo contropiede, e questa volta Leao non perdona.
La reazione viola e più di cuore che di testa. Col passare dei minuti, Italiano prova la carta delle sostituzioni, ma a parte un ottimo tiro di Belotti al sette parato da Maignan, esse non sortiscono nessun effetto.
In definitiva, la Fiorentina perde in casa contro la seconda in classifica, giocando tutto sommato discretamente; ma crolla al decimo posto, e lascia ogni speranza di qualificazione europea, che resta a questo punto appesa a un eventuale successo in Coppa Italia o Conference League.