L’affare Jovic, spiegato

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Scriveva tempo fa Enzo Bucchioni su ViolaNews che, se Jovic dovesse deludere le attese della Fiorentina, questa dovrebbe renderlo a gennaio al Real Madrid. Cioè, dando per scontato che la Fiorentina possa “rendere” il giocatore al legittimo proprietario, come se fosse da noi solo in prestito (con in più un diritto di restituzione). Se anche il pur bravo David Guetta pensa che Jovic sia alla Fiorentina in prestito, forse vale la pena di chiarire le modalità dell’arrivo dell’attaccante serbo e del perché è stato un buon affare per la Viola.

Facciamo un passo indietro per capire tutta la storia. Nel 2019, il Real Madrid comprò l’allora 22enne Luka Jovic dall’Eintracht di Francoforte, dove aveva appena fatto una stagione spettacolare (17 gol in Bundesliga e 10 in Europa League, una media di 1 gol ogni 120 minuti), per 63 milioni di euro, accordandogli un ingaggio lordo di circa 9,3 milioni di euro all’anno. L’idea era di avere trovato un nuovo talento che sostituisse Cristiano Ronaldo. Solo che, una volta arrivato nel club spagnolo, l’attaccante serbo, vuoi perché in concorrenza con altri attaccanti in rosa (fra i quali Benzema), vuoi perché non convinse né Zidane né Ancelotti, è stato usato col contagocce. Risultato: la scorsa primavera, sia il Real Madrid voleva cederlo, sia Jovic voleva andarsene per rilanciare la sua carriera.

Problema: al Real Madrid, in campionato, ha disputato due stagioni e mezza (nel 2021 aveva fatto la seconda parte del campionato in prestito di ritorno all’Eintracht), giocando solo 7 volte da titolare, subentrando 29 volte, e segnando solo 3 gol (1 ogni 308 minuti). Andò un po’ meglio durante i sei mesi di prestito a Francoforte dove segnò 4 gol (1 ogni 220 minuti). Quindi, fra stipendio alto e richiesta del Real Madrid (20 milioni), quest’anno non lo voleva nessuno.

Come è finito allora a Firenze? Il Real Madrid, pur di sbarazzarsi del suo ingaggio, ha acconsentito a cederlo gratis, e Jovic ha acconsentito di ridursi lo stipendio. Alla fine è spuntata la Fiorentina che, ancora orfana di Vlahovic, nonché insoddisfatta di Cabral e, soprattutto, di Piatek, ha deciso di puntare sulla (ex) stella serba, che, essendo la Viola qualificata in Conference League, a sua volta l’ha scelta per rilanciare la sua carriera.

L’accordo è questo: cessione gratuita a titolo definitivo alla Fiorentina e contratto biennale al giocatore di 3,2 milioni all’anno. Con in più due clausole: se la Fiorentina lo dovesse cedere in questi due anni, il Real Madrid avrà diritto al 50% del ricavato; se invece non verrà venduto, Jovic avrà diritto a prolungare il suo contratto con i Viola, ma con uno stipendio aumentato a circa 5 milioni. Pare inoltre che il Real Madrid avrebbe facilitato l’operazione dando a Jovic una buonuscita.

La Fiorentina ha dunque avuto Jovic gratis, ma con le due clausole di cui sopra. Se Jovic dovesse fallire come a Madrid, la Viola ci rimetterà i soldi dell’ingaggio in eccesso, come per Kokorin. Se invece dovesse andare bene, sarà stato un grande affare: forse i 63 milioni pagati tre anni fa dal Real Madrid furono un’esagerazione, ma considerato che il valore attuale stimato è di 16, in caso di evoluzione positiva avrà un valore (e un corrispondente rendimento sul campo) superiore a quella cifra.

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