Questa sera niente pagelle. Questa partita non merita pagelle, perché a Cagliari non si è giocata nessuna partita di calcio. 22 giocatori sono scesi in campo per un passeggiata di 95 minuti circa; mi è tornata in mente la partita Fiorentina-Genoa di due anni fa: sono passati due anni, proprietà diverse, ma la Fiorentina è sempre lì a salvarsi grazie a un biscotto. No, così non mi piace e dovremmo anche ringraziare chi ci mostra questo scempio? Mi dispiace, non sarò politicamente corretto, ma io Iachini non lo ringrazio affatto, non mi dimentico l’anticalcio a cui abbiamo dovuto assistere nell’ultimo anno e mezzo.
Finalmente, però, questa stagione sta giungendo alla conclusione, una delle più brutte degli ultimi 20 anni, una stagione che, se non fosse stato per Vlahovic e Dragowski, ci avrebbe visto molto probabilmente retrocedere in Serie B e l’esplosione di Vlahovic non è certo merito di Iachini che, a inizio stagione, gli preferiva Kouamé e Cutrone. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se fosse stata data quella continuità, citata da Iachini in conferenza stampa, e non fosse mai arrivato Prandelli. Mi vengono semplicemente i brividi a pensarci.
Da domani, quindi, dimentichiamo tutto, bisogna pensare al futuro, un futuro con un vero allenatore in panchina, un allenatore che pretenda giocatori veri e non figurine, un allenatore che possa riportare la Fiorentina dove merita, ovvero tra le prime sette, che ci faccia finalmente divertire e che semplicemente metta al bando partite come quelle di oggi.
Da luglio voglio vedere una squadra fatta con intelligenza, con cervello e non improvvisata, non voglio più vedere ripetere gli errori fatti negli scorsi anni, voglio tornare a divertirmi a gioire per le vittorie, ad arrabbiarmi per le sconfitte, voglio che Firenze si liberi da questa coltre di mediocrità che la sta avvolgendo da anni e torni l’attesa per la partita che conta, cosa di cui sento la mancanza.
E sopratutto voglio che l’obiettivo della Fiorentina torni ad essere l’Europa e non la parte sinistra della classifica. Non posso provare alcuna gioia per la salvezza conquistata, la gioia è un sentimento troppo nobile da sprecare per un obiettivo così mediocre, quello che provo è sollievo, la gioia la preservo per obiettivi più nobili.