Della vittoria contro il Braga, al di là dell’impazzimento collettivo, nel quale, come aveva fatto notare Rocco Commisso la settimana scorsa, si passa velocemente dalla stroncatura all’esaltazione, purtroppo restano i problemi di fondo della squadra.
Il risultato non deve illudere: fino al gol del vantaggio, i Viola hanno mostrato la solita manovra macchinosa, nella quale ogni giocatore è sempre circondato da due o tre avversari, e nella quale i passaggi agli attaccanti arrivano dalla tre quarti o per vie centrali quando essi sono spalle alla porta, con la difesa avversaria sempre piazzata. Cioè occasioni difficili da trasformare in gol. E mai un contropiede.
Fino al momento del primo gol, le vere occasioni le aveva avute il Braga. Il gol di Jovic è invece arrivato allorché la Fiorentina è finalmente riuscita a fare un cross da fondo campo. Che, al solito, è arrivato da sinistra, la fascia in cui operavano efficacemente Biraghi e Saponara, supportati da Mandragora.
Come sempre invece, a destra la Fiorentina non attacca: là, c’era Venuti, mentre Gonzalez tendeva ad accentrarsi, e Bonaventura tendeva ad andare per vie centrali.
Dopo lo 0-1, l’espulsione di Tormena ha messo la partita in discesa. Che Jovic ha chiuso pochi minuti dopo. I successivi gol di Cabral, pur belli, sono poco rilevanti.
Nelle prossime partite si ripresenteranno i problemi citati. Purtroppo, è improbabile che Italiano possa risolverli a stagione in corso.
Tuttavia, una possibilità di raddrizzare la stagione, pur in questa situazione non facile, ci sarebbe: utilizzare meglio le palle inattive. La Fiorentina riesce infatti a procurarsi molti calci d’angolo; trasformarli più spesso in gol è cosa che può fare anche una squadra che gioca male. Idem per i calci di punizione e i falli laterali.