Si sa che a novembre iniziano i Mondiali, si immagina che non sia semplice organizzare i calendari, sappiamo che ormai l’ordinamento delle partite varia in funzione dei palinsesti (pay tv). Ma a tutto ci dovrebbe essere un limite: è giusto far giocare Empoli-Fiorentina domenica alle 18:30, con i Viola che hanno terminato il match di Conference ieri intorno alle 23?
La Fiorentina, così come le altre squadre impegnate anche in turni infrasettimanali, ha il diritto di svolgere la propria attività in maniera regolare, senza stress e tour de force che influiscano sulla prestazione. Domenica scorsa, il giorno prima di Ferragosto, è scesa in campo alle 18:30, in piena estate. E sappiamo tutti che a Firenze il clima d’estate è rovente. Giocare a queste temperature è assurdo, avere meno di 72 ore per recuperare lo è altrettanto.
Tutto ciò accade per l’appunto a inizio stagione, quando la condizione non è certo al top: non meravigliamoci, quindi, se i ritmi delle gare sono bassi, se dopo un tempo i giocatori sono scoppiati. Questo non è calcio e, tra l’altro, non è giusto pagare per vedere partite condizionate da fattori climatici e calendari ridicoli. Il fatto che Italiano cambi formazione quasi radicalmente è la sintesi di questa problematica.
Vorrei che la società si facesse sentire, che chiedesse a chi organizza il rispetto dei propri diritti. Perché non devono e non possono esistere solo i diritti televisivi. Vedremo poi se a qualcuna delle cosiddette grandi sarà riservato lo stesso trattamento. Speriamo.