Questa è l’Europa. Bisogna dire subito che la Fiorentina vista stasera ha lasciato molto a desiderare, continuando a palesare gli stessi errori: inconcludente, lenta e palesi errori nell’ultima giocata.
Giusti i fischi finali verso la Viola che deve svegliarsi, nei singoli e nel collettivo.
Non possiamo continuare a dire che bastava poco per segnare e risegnare, perché in questo sport occorre “buttarla dentro”, e se non lo fai, o pareggi o, spesso, rischi di perdere. Cabral e Jovic sono i primi sui cui vanno a ricadere le critiche, perché qualche occasione stasera l’hanno avuta, e non sono mai riusciti ad impensierire la difesa avversaria, ma soprattutto a fare quel gol, necessario come l’aria per un attaccante e per la squadra.
Non c’è dubbio che il non essere riusciti ad indirizzare la partita verso una zona tranquilla, mettendo in sicurezza il risultato nel primo tempo, ha complicato le cose. Ma questo non deve essere una scusante per la pochezza vista in tutta la squadra.
È evidente che quest’anno ci manchi una velocità di esecuzione che, a mio parere, l’anno scorso era la nostra caratteristica principale, oltre al pressing sulla difesa avversaria, la riconquista della palla e la verticalizzazione verso gli attaccanti. Oggi siamo prevedibili e macchinosi, ed anche una squadra “imbarazzante” come l’RFS ci può mettere in difficoltà. Alla lunga.
Cabral e Jovic paiono non all’altezza del nostro campionato, come, e me ne dispiace, Ikone, che a tratti è imbarazzante. Sbaglia anche un gol quasi a porta vuota, come ciliegina sulla torta di una prestazione, come detto, imbarazzante.
Il centrocampo è macchinoso e Bonaventura, l’unico capace di un guizzo, è ancora con la testa altrove.
Lascio stare Ranieri e Quarta, entrambi insufficienti per aver sempre rischiato, anche in disimpegni semplici. Manca Milenkovic, eccome se manca.
In conclusione, vorrei dire di lasciarsi alle spalle questa partita per guardare alla prossima. Ma non è così. Bisogna, invece, tenere bene a mente questa partita per capire che, giocando così e con questa poca intensità, la Fiorentina può andare poco lontano.
Ci manca Torreira, è vero. E ci manca anche una punta vera. Su questo ci deve dire Italiano perché Jovic e Cabral ci sembrano, oggi, pesci fuor d’acqua, anche nei movimenti. Sul centrocampo voglio fare un azzardo. L’unico vicino al m modo di giocare di Torreira, paradossalmente, mi sembra il giovane Bianco ma, forse, è troppo poco.
La palla passa ad Italiano per capire se la Fiorentina, con questi uomini, può farci rivedere il gioco dell’anno scorso e, soprattutto, se può dargli continuità. Oggi purtroppo siamo molto lontani non solo dalla continuità ma anche da un gioco che abbia un senso.
Fiorentina (4-3-3): Gollini; Dodo, Martinez Quarta, Ranieri, Biraghi; Bonaventura (72′ Maleh), Amrabat, Baràk 77′ Mandragora); Kouamé (46′ Sottil), Cabral (55′ Jovic), Ikoné (77′ Saponara). Allenatore: Italiano.
RFS (3-4-3): Steinbors; Jagodinskis, Stuglis, Lipuscek; Sorokins, Panic, Saric, Mares; Simkovic (62′ Friesenbichler), Ilic, Emerson (90′ Rakles). Allenatore: Morosz.
Arbitro: Orel (Repubblica Ceca).
Marcatori: 56′ st Baràk (F), 74′ Ilic (R).
Ammoniti: Panic (R), Lipuscek (R), Sorokins (R), Maleh (F).
Conference League, Gruppo A, 1° giornata
Risultati: Heart of Midlothian-Istanbul Basaksehir 0-4, Fiorentina-RFS 1-1.
Classifica: Istanbul Basaksehir 3, RFS Riga 1, Fiorentina 1, Heart of Midlothian 0.