Terracciano: 5 – Con i piedi sbaglia tanto su un campo non facile, dove i rimbalzi vanno saputi gestire. Poi un unico intervento, decisivo, ma vanificato da un fuorigioco. Intuisce l’angolo ma non basta per opporsi al tiro dal dischetto di Grull.
Dodo: 6 – Inizia facendo a spallate con il suo diretto avversario su cui spesso ha la meglio; quando affonda, non incide. Prestazione comunque sufficiente.
Milenkovic: 6 – Partita giocata più sulla difensiva, non corre particolari rischi, riesce a tenere bene la posizione, pur non osando alcuna sortita.
Ranieri: 6,5 – Il migliore del reparto, un paio di chiusure pregevoli, quando può prova a spingersi in avanti ma non ha fortuna.
Dall’81’ Martinez Quarta: sv.
Biraghi: 6 – Gestisce discretamente la fascia di competenza, un po’ impreciso quando ha la possibilità di crossare o di calciare da fermo; nella ripresa impegna, di destro, il portiere Hedl.
Arthur: 6,5 – Parte bene, cresce col passare dei minuti. Dà il via a quasi tutte le azioni dei suoi, poi cala alla distanza.
Mandragora: 5,5 – Balla un po’ troppo in un centrocampo dove si gioca un calcio quasi mai palla a terra; suo il fallo che costa il penalty. Nel secondo tempo un tiro deviato e un cross interessante a centro area.
Dall’81’ Duncan: sv.
Gonzalez: 6,5 – Tra i più vivaci nella trequarti avversaria, ci prova di testa, ma la deviazione è centrale. Si fa notare anche in fase di contenimento e nei cambi di gioco.
Bonaventura: 5,5 – Viene puntualmente raddoppiato e fa fatica ad emergere. Finisce per innervosirsi, prende un sacrosanto giallo per proteste prima del riposo. Poi prova a riscattarsi, ma non è serata.
Dal 70′ Infantino: 5,5 – Prova a dare una scossa, avrebbe nel finale la palla del pari che finisce sul braccio del portiere.
Brekalo: 5 – Se la catena di sinistra non gira, è lui che non riesce a trovare tempi e spazi. Nell’uno contro uno non vince un duello.
Dal 57′ Sottil: 5,5 – Fa un pelo meglio del croato, però non si rende mai pericoloso.
Nzola: 5 – È vero che non riceve un pallone invitante, è vero che deve lottare quasi sempre da solo, è altrettanto vero che, a parte un tentativo di girata murata, pare l’ombra di se stesso.
Dall’80’ Beltran: sv.
Italiano: 6 – A differenza dello scorso anno ha cambiato l’idea del turnover: oggi, infatti, ha confermato gli stessi che hanno vinto a Genova con Dodo unica novità, complice anche l’indisponibilità di Kayode. Detto ciò – e io condivido questa scelta – bisogna fare un paio di considerazioni: si è giocato, in trasferta (e senza pubblico di parte) contro una squadra inferiore ma che ha già disputato 7 gare ufficiali contro l’unica, quella di Genova, della Viola. E si è giocato su un terreno che non era il massimo, su cui era complicato tenere il pallone raso terra. Gli austriaci sicuramente sono stati più compatti, la Fiorentina meno corta del solito. Ciò nonostante la Viola ha mantenuto un discreto possesso ed è stata più precisa nei passaggi. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.