Purtroppo la notizia che non avremmo mai voluto apprendere è arrivata: Joe Barone ci ha lasciato. La nostra redazione partecipa al dolore della famiglia Barone e della società ACF Fiorentina. In questi momenti è sempre difficile trovare le parole giuste, ci proviamo scrivendo questo post a nome di tutti noi blogger di Viola Blog.
“Ho conosciuto Joe Barone la scorsa estate, durante l’intervallo dell’amichevole tra la Viola e il Grosseto. Ci siamo presentati, abbiamo parlato del Viola Park, Joe ha aperto il telefonino e mi ha mostrato decine e decine di foto della struttura. Poi mi ha presentato l’architetto Casamonti, abbiamo chiacchierato ancora un po’ finché le squadre non sono rientrate in campo.
Io sono rimasto nella zona lounge ancora qualche minuto. A riflettere. Ho capito che Joe era una persona normale, disponibile, anche carina. Insomma, di quelli che non se la tirano ma che hanno voglia di confrontarsi anche con chiunque”.
– Pietro Moroni
“Dispiace profondamente apprendere della scomparsa di Joe Barone, una figura emblematica per la Fiorentina e per tutta la comunità calcistica di Firenze. Il suo carattere forte e la sua determinazione, sebbene talvolta possano aver creato frizioni, non hanno mai oscurato la sua passione e dedizione per la squadra. Barone ha sempre messo la Fiorentina al primo posto, difendendone l’operato e i risultati con tenacia, un vero uomo di sostanza che non si è mai tirato indietro, sia nel rapporto con i giocatori che con i tifosi.
Il suo ricordo in Fiorentina sarà indimenticabile, avendo contribuito in modo significativo a portare la squadra in due finali, la Coppa Italia e la Conference League, segnando certamente la storia del club dei tempi recenti. Sebbene sia mancata – fino ad oggi – la vittoria finale, il suo impatto e il suo spirito “da combattente” resteranno per sempre impressi nella mente dei tifosi e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Ho avuto il piacere di premiarlo con SaveTheCity con il “Premio Firenze nel cuore 2019” al suo arrivo in città e questo anche come testimonianza dell’affetto e del rispetto che la comunità fiorentina nutriva per lui, riconoscendo l’impegno e la dedizione sua (e del Presidente Commisso) per la nostra Viola.
Credo che Joe Barone sarà ricordato non solo come un direttore generale, ma come una persona che ha realmente amato la Fiorentina. Speriamo che la sua eredità continui a vivere attraverso futuri successi del club, che sarebbero il giusto frutto e riconoscimento sul campo del suo instancabile lavoro.
Riposa in pace, Joe”.
– Alessandro Tarducci
“Sei anni vissuti da leone, quelli di Joe a Firenze. Arrivato e nascosto in tribuna in una partita assurda come Fiorentina-Genoa, ultima di campionato, da perfetto sconosciuto, dopo il closing di Commisso con i Della Valle, sale alla ribalta. Tutti lo conoscono e immediatamente la curva gli dedica un coro. Il ruolo è ben chiaro: braccio destro del proprietario. Ed è un ruolo non facile. In secondo piano quando il
presidente c’è, in primo piano quando non c’è. Ed è un ruolo che Joe interpreta in modo egregio,
accentrando tutto e spendendosi 24 ore su 24.
Il tour iniziale negli States, il primo calciomercato con il primo caso spinoso da risolvere (Federico Chiesa), la prima stagione difficile con un calcio che sembrava facile da fuori avendo disponibilità finanziaria ma che poi nella realtà tanto facile non era. Continuando con empatia e simpatia, con un sorriso e una chiacchiera con tutte e tutti. È lo stile americano: può anche darsi, ma non è così scontato.
E poi i primi successi: la scelta giusta di Vincenzo Italiano che fa ripartire sportivamente la squadra che comincia ad avere identità e convinzione. E poi un’altra sfida ancora più importante. Costruire lo stadio di proprietà. Ma gli ostacoli sono enormi con la politica che fa muro. E allora facciamo un centro sportivo.
Grazie al sindaco di Bagno a Ripoli, anche lui tenace e voglioso di affermarsi, si fa il Viola Park. Sono mesi di progetti, cantieri, problemi, dinieghi, ma Joe affronta tutto a testa alta mettendoci sempre la faccia e volendo risolvere tutto in primis. Il Viola Park, in tempi mostruosamente record, per l’Italia è realtà. E tutto il mondo ne plaude la bellezza e funzionalità. Poi Joe comincia a togliersi qualche sassolino e, con il
consueto impeto, affronta da par suo qualche situazione che non gli va a genio. Ma sempre con la convinzione di fare il meglio per il proprietario e la Fiorentina.
Poi accade che una domenica, in un hotel dove la squadra è in ritiro, un malore gli è fatale e la storia della sua vita si interrompe troppo presto… Ed è pure una storia già vissuta. Che compatta tutte e tutti sotto questi colori ringraziandoti per 6 anni da leone”.
– Riccardo Sacchi
“Anch’io ho avuto modo di conoscere Joe Barone, a Udine, poco più di un anno fa. Ero di passaggio per andare in Slovenia con la mia famiglia per le vacanze ed avevamo fissato una notte in un bell’hotel di Udine. Quando arrivammo ci accorgemmo che c’era il pullman della Fiorentina perché doveva giocare contro l’Udinese in trasferta… Vedere tutti i giocatori viola fu per mio figlio Alex un bel colpo a sorpresa. Non eravamo lì per vedere la partita, quindi lì per lì pensai di provare a trovare tre biglietti per andare allo stadio, ma tutto ciò sembrava impossibile, troppo tardi e troppo complicato trovarli.
Mentre ero seduto su una poltrona della hall dell’hotel pensando a come fare, vedo il DG Barone che cammina tranquillo nella mia direzione. D’istinto mi alzo e lo approccio con il maggior garbo possibile e gli dico: «signor Barone, salve, mi rendo conto di essere forse un po’ invadente, ma siamo di Firenze e siamo arrivati da poco. Mio figlio, appena ha visto il pullman della Fiorentina, non ha capito più niente… Ma gli ho detto che purtroppo non potevamo andare a vedere il match allo stadio perché non si trovavano più i biglietti».
Joe Barone non mi fece nemmeno finire e mi disse: «come ti chiami? Alessandro, piacere». Mi strinse la mano e mi disse «non ti muovere, aspetta qui, torno subito». Poco dopo tornó con tre inviti per la tribuna VIP più invito a partecipare al rinfresco all’interno dell’area lounge! Fu una bella sorpresa e, nonostante si perse 2 a 0, fu una bella serata, grazie alla gentilezza e disponibilità immediata di Joe Barone. Grazie Joe, brava persona”.
– Alessandro Panzani
“Caro Joe, non ti ho conosciuto di persona, ti ho visto sempre tramite la TV. Quello che mi piaceva di te era dire le cose come stanno con poca diplomazia, nel bene e nel male, cosa tipica degli italo-americani. Mi mancherai”.
– Pierluigi Pardocchi
“Joe, ho un ricordo di te che rimarrà indelebile nel mio cuore. Era l’ultimo anno di Moena e in un assolato pomeriggio ti facesti largo tra i tifosi per andare a sedere sugli spalti con i bambini, e parlare con loro. Sembravi un grande babbo, e non a caso te ne sei andato oggi”.
– Caterina Roti
“Ciao Joe, non ci siamo mai conosciuti, ma sei stato il direttore generale della mia squadra del cuore, perciò ho sempre cercato di sostenere tu e la società, perché hai sempre messo molto entusiasmo verso la Fiorentina e Firenze.
Per questo ti sarò sempre grato, non mi dimenticherò le tue conferenze stampa e di presentazione dei giocatori, divertenti anche grazie al tuo accento americano e un po’ meridionale. Non mi scorderò delle inquadrature in tribuna durante le partite, mentre sbuffavi per un’occasione sprecata dalla Viola o per un gol subito, mentre esultavi con gli altri dirigenti perché avevamo segnato un gol o per un’importante vittoria. Non mi scorderò del tuo sorriso e della tua passione.
Ciao Joe, buon viaggio”.
– Niccolò Dugini
“Buon viaggio, Joe. Firenze e la Fiorentina non si dimenticheranno di te. Grazie per tutto quello che hai fatto per questo popolo”.
– Luca Armentano