Avrete sicuramente letto che la Fiorentina rischia di perdere le prossime tre partite e di finire in fondo alla classifica. È così: Milan in trasferta, Bologna in casa e Inter in trasferta sono sfide molto difficili, per cui il rischio c’è tutto.
Tuttavia, se anche la Fiorentina dovesse perderle tutte, occorre non farsi prendere dal panico invocando l’esonero di Pioli a prescindere. Bisognerà vedere come le ha perse, se è colpa dell’allenatore, e se un altro (e quale) potrebbe migliorare le cose.
Pioli ha sin qui deluso per tre ragioni: perché la squadra va male, e perché su di lui la piazza aveva delle grosse aspettative. Siccome i media hanno raccontato che la Fiorentina la stagione scorsa aveva fatto peggio del suo potenziale per colpa dell’inesperienza di Palladino, prendendo un allenatore esperto, saremmo passati dal sesto posto risicato dell’anno scorso a un qualcosa di meglio, tipo l’Europa League, quando chissà non anche alla Champions.
La terza ragione per cui Pioli ha deluso è che ha preso il posto di un allenatore molto bravo. Palladino è stato il migliore allenatore della Serie A 2022-23: subentrato alla settima giornata, il Monza, che nelle prime sei partite aveva raccolto un punto, ha concluso la stagione a quota 52, appena quattro punti sotto la Fiorentina di Italiano. Nella stagione successiva, dopo aver raggiunto la salvezza in largo anticipo, il Monza di punti ne ha fatti 45, sempre comunque un risultato più che buono, specie se paragonato all’ultimo posto del dopo Palladino.
Queste cose la stampa viola non le ha viste; anzi essa ha prima invocato Sarri e poi accolto entusiasticamente Pioli. A causa di ciò, i giornalisti, per non perdere la faccia, sinora non hanno chiesto la testa di Pioli. Idem a ruota i tifosi, che, non sapendo con chi prendersela, ora stanno chiedendo la testa di Pradè, reo a loro dire di avere loschi interessi in conflitto con quelli della Fiorentina.
A parziale discolpa di Pioli occorre dire che, a differenza dell’anno scorso, sin qui non abbiamo incontrato avversari in disarmo o in una cattiva giornata: si pensi alle condizioni in cui arrivarono a Firenze la Roma, il Milan e la Juventus. Nulla di ciò quest’anno: tutti avversari o di valore o in buona condizione.
Il calcio è un gioco, non una scienza esatta. Per cui, la Fiorentina domenica ha la possibilità di smentire i pronostici, così come una buona campagna acquisti è stata vanificata da un pessimo inizio sul campo che nessuno aveva previsto. Però, se anche le cose dovessero andare male, dopo queste partite difficili ne arriveranno di più abbordabili. Il campionato è lungo, la palla è rotonda, e quest’anno ci vuole pazienza.