Lo dico subito. Voglio parlare prima di tutto di Italiano.
Sento già parlare qualcuno di Italiano come non adatto o addirittura un perdente.
Per me Italiano é quell’allenatore che può far fare, finalmente, il salto di qualità alla Fiorentina, é l’allenatore giusto al posto giusto, é colui che può crescere con noi e, se supportato dalla società, diventare l’artefice di un ciclo importante.
E lo dico stasera, non dopo la vittoria ma dopo l’abbraccio di Amrabat, giocatore che sembrava perso.
Non che da stasera diventerà il nuovo titolare del centrocampo ma certamente potrà dire la sua se sarà quello che abbiamo visto oggi.
L’abbraccio vuol dire che Italiano, oltre a gestire molto bene tattica e schemi (pur con i difetti che sappiamo, ma chi non li ha?), sa gestire molto bene il gruppo.
E questo aspetto è forse il fattore più importante per i successi di un allenatore e della sua squadra.
Quindi, una volta per tutte, occorre essere con Italiano… Sempre. Sostenerlo nel progetto che ha in mente perché erano anni che non si vedeva giocare la Fiorentina in questo modo.
E questo è un dato. Altrimenti non riusciamo ad essere obbiettivi con noi stessi.
Messo da parte il discorso Italiano, parliamo della partita.
Una partita apparentemente facile o tranquilla. Invece piena di insidie, contro uno Spezia che veniva da quattro risultati utili consecutivi.
La Fiorentina l’ha superata a pieni voti. Se non era per l’errore (il solito errore di sicurezza) di Amrabat, la partita sarebbe passata veloce e sarebbe stata di grande sostanza.
Una squadra solida, con un centrocampo completamente nuovo, ha giocato con sicurezza e geometrie consolidate; con un Amrabat, in cabina di regia per la prima volta da ottobre (Venezia-Fiorentina), senza sbavature e con una sicurezza che ci ha sorpreso. E un po’ anche impaurito, come al solito. Ma dobbiamo dire che, stasera, il gol del vantaggio, Amrabat se lo é meritato alla grande, avendo giocato una partita impeccabile, di sostanza e qualità.
Un augurio: se Italiano riesce a fargli capire l’importanza di un dribbling (o una giravolta) in meno, potremo fare un grande acquisto.
Ma veniamo ai PIÙ E I MENO
I PIÙ
Amrabat. Partita di sostanza e qualità. A parte l’errore che poteva costare caro, non ricordo un errore in tutta la partita. QuaLcuno mi ha detto: a me Amrabat fa paura ogni volta che tocca la palla. E un po’ é vero…e credo che lo faccia a tutti….ma è quel dribbling in più. Per il resto ha una capacità di leggere le traiettorie come pochi.
Gonzalez. Anche da lui ci aspettiamo il salto di qualità. E oltre a quello, qualche gol. Certo é che se gioca come stasera, é un valore aggiunto, sempre. Quando ha la palla al piede, in velocità, diventa un pericolo costante. Si procura il rigore, tira in porta, induce spesso al fallo o all’errore gli avversari. Determinante.
Piatek. Anche stasera segna. Non é un gol difficilissimo ma, come si dice, bisogna esserci. Sta segnando e questo sarebbe già sufficiente. Ma lo vediamo già inserito nella manovra è adatto al gioco di Italiano. Certo dimenticare il miglior Vlahovic non é facile ma é sulla buona strada.
Milenkovic. É certamente un ottimo giocatore e ogni domenica lo dimostra. Sicuro é sempre più propositivo in avanti. Tutti si possono sostituire ma Milenkovic lo vedrei bene in Fiorentina anche in futuro.
Odriozola. Non so a voi ma a me questo giocatore sorprende ogni partita. E non solo per come gioca ma per lo spirito che ci mette. É proprio viola dentro.
Cabral. Ci metto anche lui perché quei pochi (o tanti, stante il poco tempo giocato) palloni toccati, li ha giocati tutti bene. Giocatore fisico ma con il tocco del brasiliano. Potrà infiammare il Franchi (più di Piatek). Lo aspettiamo.
I MENO
Non ci sarebbero dei MENO stasera. Ci voglio però mettere ancora Castrovilli perché, seppur meglio, anche stasera non mi ha convinto. Gli manca sempre qualcosa, non riesce ad aver la giocata decisiva e quel 10 sulle spalle inizia a pesare. Lo aspettiamo.
IN CONCLUSIONE
La Fiorentina ha intrapreso un cammino con Italiano, molto interessante. Ma se pensiamo che questo vuol dire non perdere più una partita o non avere dei passaggi a vuoto, allora vuol dire che non ci ricordiamo che cosa abbiamo passato di recente…e per tre anni. Iniziavamo ogni partita con la paura di perdere e nella speranza che un pallone potesse entrare, quasi per caso, nella porta avversaria. Oggi cerchiamo di imporre il nostro gioco su ogni campo e contro ogni squadra. Questo é l’input di Italiano: fare un gol più degli avversari.
Ora vanno trovati gli interpreti giusti, anno dopo anno.
Ma il progetto, se é questo, ci deve piacere.