Dopo la prima vera amichevole della pre season 2022, non si possono dare certo opinioni definitive, né pretendere risposte; tuttavia qualche considerazione penso debba essere fatta. Innanzitutto è necessaria un premessa: il Galatasaray è un squadra da Champions, un avversario quindi di tutto rispetto. Ne consegue che la sconfitta di per sé non può e non deve essere considerata un risultato negativo in assoluto, questo lo dico sopratutto per i disfattisti cornici che vedono a ogni risultato negativo imminenti catastrofi e Serie B dietro l’angolo.
Fatta questa doverosa premessa, analizziamo la partita: Italiano ha scelto di affidarsi alla vecchia guardia, eccezione fatta per Milenkovic (problemi fisici o imminente partenza?). Credo che nei prossimi giorni avremo la risposta. Lasciando per un attimo il mercato – lo riprenderemo in seguito –, concentriamoci esclusivamente sulla gara: vecchia guardia quindi con i nuovi in panchina e stessa pregi e stessi difetti dell’anno scorso; partita infatti dominata sul piano del gioco ma caratterizzata da errori in fase difensiva, Quarta sempre troppo disattento, e assoluta difficoltà nel creare palle gol con un Cabral ancora troppo leggero.
Anche Ambrabat regista ha confermato che il giocatore si trova a suo agio quando c’è da recuperare palloni, molto meno quando c’è da impostare; gli altri, Maleh e Ducan, troppo leggeri per giocare con squadra europea.
Nota di merito invece al solito Bonaventura, il giocatore con più classe e ispirazione, così come lo era l’anno appena passato. Sottil: applausi per il gol e qualche accelerata, primo tempo invece piuttosto incolore, e infine il solito Gonzalez, dribbling accelerazioni ma poca concretezza.
Poi sono entrati i nuovi, pochi minuti ma sufficienti per capire che Dodo è un giocatore che ha qualcosa in più di tutti sia sulla tecnica che sul carattere, e che invece Jovic è, in modo assolutamente preoccupante, ancori fuori condizione, tanto da ricordare in alcuni momenti Kokorin piuttosto che Vlahovic. Confesso che questa assoluta mancanza di condizione mi preoccupa e non poco, dal momento che il giocatore non è reduce da infortuni e quindi, sebbene giocando poco, si è allentato con continuità con la squadra campione d’Europa, pertanto questo ritardo è inspiegabile.
Evidentemente ha ragione Italiano quando dice che il Serbo deve riaccendersi, ciò vuol dire che il problema è, prima che fisico, mentale, ovvero il giocatore deve convincersi mentalmente che è sempre il giocatore che ha fatto innamorare mezz’Europa soltanto tre anni fa. Speriamo che Italiano riesca in questa operazione recupero.
In conclusione, quindi, la partita di ieri ci ha lasciato alcune sensazioni che speriamo possano essere un punto di partenza per competere la rosa, da parte della dirigenza: mancano due difensori centrali forti, sopratutto se dovesse andare via Milenkovic, Quarta e Nastasic, per diversi motivi non sono affidabili e manca un centrocampista di qualità che faccia fare il salto di qualità, che dia quell’imprevedibilità che possa portare maggiore concretezza nel gioco della squadra di Italiano. Con questi innesti la squadra potrebbe davvero provare a migliorare la stagione passata, senza sarebbe invece un’impresa; sempre che la scommessa Jovic sia vinta e che il giocatore possa riaccendersi, perché altrimenti servirebbe anche un altro attaccante o un miracolo per ripetersi.