Solo un anno fa la Fiorentina arrancava nelle parti basse della classifiche in cerca di dignità e qualche risultato, con li miraggio di un mercato di gennaio che avrebbe potuto migliorare almeno di un poco la situazione e che poi invece si è rilevato essere una delle peggiori sessioni di mercato dell’era Commisso.
Sono passati 365 giorni e, per fortuna tutto è cambiato, la squadra è stata trasformata dalle sapienti mani di un tecnico in ascesa, che ha saputo darle un identità ed un gioco con l’aiuto di qualche giocatore di qualità di cui sinceramente si sentiva davvero la mancanza.
Quinto posto e traguardo europeo non più cosi lontano; da qui alle fine dell’anno il calendario ci offre due partite in casa che possono essere sfruttate per migliorare la classifica e fare venire alla proprietà la voglia di investire e rendere l’obbiettivo ancor più raggiungibile, perché nonostante i miracoli che questo gruppo sta facendo, manca a ancora qualcosa per essere compatitivi a certi livelli e trovare una certa continuità di risultati, quella continuità che ti permette di diventare una realtà e non essere più una sorpresa.
Lo scoglio da superare oggi non è di quelli insuperabili, ma è necessario prestare la massima attenzione, superiamo il nostro passato rappresentato da Ribery per andare incontro ad un futuro diverso a cominciare dal prossimo mercato di gennaio: Ikonè e Berardi sono i giocatori più chiacchierati del momento, se il primo appare raggiungibile, il secondo sembra destinato a rimanere un sogno .
Chi dei due è preferibile? Ikonè ha dalla sua il costo decisamente inferiore cosi come l’età, è un giocatore veloce che spacca la partita, in grado di servire assist con grande facilità ed ha un discreta esperienza internazionale, campione di Francia e presenza in Champions, sarebbe un perfetto dirimpettaio di Gonzalez, non è però uno che segna con frequenza ed a noi servono gol, ma grazie alla sua giovane età potrà migliorare anche in questo, poi c’è l’incognita ambientamento arrivare a gennaio in un campionato completamente diverso potrebbe creare dei problemi ed il rendimento ne potrebbe risentire. Berardi invece ha un rapporto età/prezzo decisamente più alto, sarebbe un investimento limitato in rendimento e non in futuro rivendita, tuttavia avrebbe maggiori certezze, nessuno ambientamento più gol di quanti non ne abbia Ikonè nel DNA.
I soldi di Berardi potrebbero però rientrare non per mezzo di una futura cessione, ma in vittorie e gol, così come in un passato non tanto lontano è successo con Toni, Mutu, Giardino in rigoroso ordine di apparizione.
Tuttavia è bello avere questi dubbi, i tempi di Kokorin e Malucuit sebbene collocati in uno spazio temporale non cosi lontanato, un anno, sembrano davvero molto più distanti, che la fine di questo anno sia davvero l’inizio della rinascita.