Nonostante le tre sconfitte consecutive, la Fiorentina è ancora li, padrona del suo destino per l’accesso in Europa, e deve ringraziare in primis il campionato italiano che a memoria non ricordo di un cosi basso livello, ed in secundis la Salernitana e il Bologna che hanno pareggiato con Atalanta e Roma ed hanno fatto in modo che battendo la Roma lunedì prossimo potremmo addirittura raggiungerla al sesto posto.
E’ l’ennesima occasione per mettere il sigillo ad una stagione di crescita ma maledettamente complicata, non possiamo sbagliare ancora una volta, il treno passa insperatamente di nuovo e questa volta dobbiamo salirci; certo non sarà semplice perché la Fiorentina dell’ultimo mese è una squadra stanca priva di quella solidità difensiva che fino alla partita di Salerno l’aveva portata alle soglie del sogno, ma nonostante questo bisogna assolutamente provare fino in fondo a centrare l’obbiettivo che passa inevitabilmente attraverso una vittoria con la Roma.
Personalmente credo che la qualificazione europea sia necessaria per non interrompere quel processo evolutivo che abbiamo cominciato con l’arrivo di Mister Italiano all’inizio della stagione, l’Europa anche se fosse solo Conference porterebbe entusiasmo, appeal; e possibilità di crescita per molti giocatori, a patto che ci si renda conto che questa squadra deve assolutamente essere migliorata ed integrata per poter competere su diversi obbiettivi , servono rinforzi in ogni reparto sia in termini qualitativi che in termini quantitativi, ma questo credo che la società lo sappia (serviranno anche senza una qualificazione europea).
Non sono tra quelli che ritiene che il salto dalla salvezza all’ultima giornata dell’anno scorso all’eventuale Europa di quest’anno sia un salto troppo grosso, perché non lo dico io lo dice la storia, altre volte è successo anche alla Fiorentina stessa, le prime stagioni di Prandelli e Montella erano state precedute da annate disastrose al limite della retrocessione.
Le crescite rapide non sono mai negative, sono sogni che possono diventare realtà: prendiamo ad esempio la favola gialla del Villareal: 2013 tornati in serie A l’anno successivo subito in Europa League, due anni dopo qualificazione in Champions, vittoria Europa League e solo qualche giorno fa hanno sfiorato la finale di Champions, e tutto questo per una squadra che rappresenta una piccola città di 50.000 abitanti, il quartiere di Campo di Marte ne ha di più ,che a gennaio non solo è stata capace di rifiutare 50 milioni ed ha trattenuto Pau Torres, ma anche preso Lo Celso per 23 milioni, per alimentare i sogno Champions, tifosi che rincorrono sogni non conti correnti.
Il tifo deve pensare in maniera meno razionale e più con il cuore , altrimenti il calcio perde tutto il suo fascino ; battere la Roma per inseguire l’esempio del sottomarino giallo . SFV