Il risultato di misura di oggi è spiegabile con l’ottima difesa del Lecce (Baschirotto e Umtiti su tutti) e col fatto che la Fiorentina ha saputo far valere il suo più alto tasso tecnico, oltre che controllare il risultato acquisito.
Italiano, e ultimamente non è la prima volta, ha fatto di necessità virtù, mettendo un centravanti di movimento che, spaziando da una fascia all’altra, apriva gli spazi per Gonzalez, Saponara, Barak, nonché addirittura per gli inserimenti dei terzini, Dodo e Biraghi, oggi in buona giornata. Di qui, la scelta di schierare Kouame titolare, poi sostituito da Cabral, che ha giocato allo stesso modo.
Jovic e Cabral sono stati quest’anno a lungo criticati per non essere un buon “pivot”, ossia un centravanti di peso attorno al quale manovrano e si inseriscono gli esterni. Questa variazione tattica ha oggi, come giovedì in Turchia, dato dei buoni risultati. Il gol della vittoria contro il Lecce è arrivato infatti da un inserimento di Gonzalez al centro dell’attacco.
Per il resto, la partita non ha dato grandi emozioni. Il Lecce ha avuto una buona occasione per pareggiare all’inizio del secondo tempo con Di Francesco, sulla cui conclusione ravvicinata Terracciano ci ha messo una pezza, e nulla più. I viola hanno avuto altre buone, ma non clamorose, occasioni con Barak e Saponara di testa in area, con un tiro insidioso di Barak al limite dell’area di rigore, e infine con un contropiede e un tiro finale di Amrabat. Ma nessuna è andata in gol. Risultato giusto.