Una partita rocambolesca che la Fiorentina recupera per ben due volte ma non che riesce a pareggiare per un goal nerazzurro al minuto 90+5. Nel primo tempo è la solita Viola ammalata di questo campionato: incertezze difensive, gioco prevedibile e macchinoso, difficoltà a tirare in porta.
Bastano venti minuti all’Inter del sontuoso Lautaro per portarsi in vantaggio di due reti e meno male che una chiusura sguaiata di Di Marco su Bonaventura consente alla Fiorentina di accorciare su rigore. Il secondo tempo è più intenso con Italiano che stupisce tutti inserendo Jovic a fianco di Cabral e, grazie a una splendida ripartenza, Ikonè realizza una marcatura bellissima.
Con maggiore lucidità, a questo punto, sarebbe stato utile provare ad addormentare la partita ma è un esercizio che non riesce ai gigliati che, sistematicamente, hanno i difensori centrali schierati in marcatura all’altezza del centrocampo. Così si espongono alle giocate dell’Inter che torna in vantaggio con un rigore dubbio di Lautaro.
È altresì vero che la spinta della Fiorentina, riempita di punte, mezze punte ed esterni d’attacco, è notevole e porta al pareggio con Jovic. A un minuto dalla fine un errore di Venuti – e prima ancora dell’arbitro Doveri – permettono nuovamente all’Inter di segnare il definitivo 4 a 3.
Una squadra che non gioca più da squadra ma che va avanti per giocate singole, limiti tecnici notevoli di molti giocatori, condizione fisica non brillante, confusione anche da parte di Italiano, errori marchiani dell’arbitro: sono questi i motivi che ci conducono a questa maledettissima sconfitta e che speriamo non abbia ulteriori pesanti negative ripercussioni dal punto di vista mentale.
L’unica cosa da fare è ripartire subito pensando soltanto a fare più punti per raggiungere una quota classifica tranquilla: il ricordo di altre Fiorentine, partite con importanti obiettivi e poi cadute miseramente, non è poi così lontanissimo.
Una maledettissima sconfitta
Una partita rocambolesca che la Fiorentina recupera per ben due volte ma non che riesce a pareggiare per un goal nerazzurro al minuto 90+5. Nel primo tempo è la solita Viola ammalata di questo campionato: incertezze difensive, gioco prevedibile e macchinoso, difficoltà a tirare in porta.
Bastano venti minuti all’Inter del sontuoso Lautaro per portarsi in vantaggio di due reti e meno male che una chiusura sguaiata di Di Marco su Bonaventura consente alla Fiorentina di accorciare su rigore. Il secondo tempo è più intenso con Italiano che stupisce tutti inserendo Jovic a fianco di Cabral e, grazie a una splendida ripartenza, Ikonè realizza una marcatura bellissima.
Con maggiore lucidità, a questo punto, sarebbe stato utile provare ad addormentare la partita ma è un esercizio che non riesce ai gigliati che, sistematicamente, hanno i difensori centrali schierati in marcatura all’altezza del centrocampo. Così si espongono alle giocate dell’Inter che torna in vantaggio con un rigore dubbio di Lautaro.
È altresì vero che la spinta della Fiorentina, riempita di punte, mezze punte ed esterni d’attacco, è notevole e porta al pareggio con Jovic. A un minuto dalla fine un errore di Venuti – e prima ancora dell’arbitro Doveri – permettono nuovamente all’Inter di segnare il definitivo 4 a 3.
Una squadra che non gioca più da squadra ma che va avanti per giocate singole, limiti tecnici notevoli di molti giocatori, condizione fisica non brillante, confusione anche da parte di Italiano, errori marchiani dell’arbitro: sono questi i motivi che ci conducono a questa maledettissima sconfitta e che speriamo non abbia ulteriori pesanti negative ripercussioni dal punto di vista mentale.
L’unica cosa da fare è ripartire subito pensando soltanto a fare più punti per raggiungere una quota classifica tranquilla: il ricordo di altre Fiorentine, partite con importanti obiettivi e poi cadute miseramente, non è poi così lontanissimo.
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