Una partita in casa del Cagliari alla prima giornata è sempre una partitaccia. Quest’anno poi è stata infiammata da una polemica social: il Cagliari non avrebbe dovuto cedere Roberto Piccoli proprio alla Fiorentina. Ce l’hanno con noi? Io non lo so, ma ormai a Cagliari il veliero degli ultras viola non può attraccare… D’agosto ormai la Fiorentina è destinata a giocare alle 18:30, mai al fresco della serata come i gobbi.
La Formazione è quella di giovedì, visto che allenamenti per cambiare qualcosa, i nostri giocatori non ne hanno fatti, essendo sempre in trasferta. Partita lenta, caldo torrido, cooling break in entrambi i tempi. Gli 11 viola vanno al rallentatore. Il secondo tempo inizia con l’ingresso di Mandragora per Ndour, in difficoltà, e Viti al posto di Ranieri, Pioli nel post partita sarà molto contento di entrambi perché hanno cambiato la partita. I nostri prendono convinzione e guadagnano campo, al 76′ si prova il raddoppio: corner di Fazzini, spizzata di Sohm e palla per Moise che da un metro mette alto. Non va bene. Infatti il Cagliari mette il cuore in campo e prova a recuperare lo svantaggio.
Pioli purtoppo deve sostituire Gosens con Parisi per un problema fisico, manca Edin Dzeko per tenere su la squadra nei minuti finali, quindi arrivano un paio di punizioni sulle trequarti per i sardi. Sull’ultima di queste, Gaetano, dal piede educato, mette una palla veloce e insidiosa che Luperto incoccia forte in corsa, De Gea non è perfetto e il pallone finisce in rete. Chiunque segua il calcio sa che in questi calci piazzati nei minuti finali, se ti si buttano in area 9 avversari su 11 è difficile marcarli tutti, poi se un fenomeno in porta commette uno dei pochi errori della sua carriera, hai solo da recriminare.
Pareggio sportivamente giusto, Caprile non è mai stato chiamato in causa e abbiamo rischiato troppo rispetto a quel che si poteva, ma considerando l’ambiente torrido e ostile, l’assenza forzata del nostro fantastico tifo, pigliamoci sto punticino, mettiamo Piccoli sul nostro aereo e in settimana mettiamoci al lavoro sui dettagli, la base c’è. Giovedì a Reggio Emilia (anche se siamo in casa) possiamo giocare “di conserva” pensando a domenica prossima quando dovremo andare al Comunale di Torino dove ci aspettano i granata, allenati quest’anno da Marco Baroni. Sperando che non sia un’altra partitaccia in un torrido catino piemontese.
Una partitaccia finita non bene
Una partita in casa del Cagliari alla prima giornata è sempre una partitaccia. Quest’anno poi è stata infiammata da una polemica social: il Cagliari non avrebbe dovuto cedere Roberto Piccoli proprio alla Fiorentina. Ce l’hanno con noi? Io non lo so, ma ormai a Cagliari il veliero degli ultras viola non può attraccare… D’agosto ormai la Fiorentina è destinata a giocare alle 18:30, mai al fresco della serata come i gobbi.
La Formazione è quella di giovedì, visto che allenamenti per cambiare qualcosa, i nostri giocatori non ne hanno fatti, essendo sempre in trasferta. Partita lenta, caldo torrido, cooling break in entrambi i tempi. Gli 11 viola vanno al rallentatore. Il secondo tempo inizia con l’ingresso di Mandragora per Ndour, in difficoltà, e Viti al posto di Ranieri, Pioli nel post partita sarà molto contento di entrambi perché hanno cambiato la partita. I nostri prendono convinzione e guadagnano campo, al 76′ si prova il raddoppio: corner di Fazzini, spizzata di Sohm e palla per Moise che da un metro mette alto. Non va bene. Infatti il Cagliari mette il cuore in campo e prova a recuperare lo svantaggio.
Pioli purtoppo deve sostituire Gosens con Parisi per un problema fisico, manca Edin Dzeko per tenere su la squadra nei minuti finali, quindi arrivano un paio di punizioni sulle trequarti per i sardi. Sull’ultima di queste, Gaetano, dal piede educato, mette una palla veloce e insidiosa che Luperto incoccia forte in corsa, De Gea non è perfetto e il pallone finisce in rete. Chiunque segua il calcio sa che in questi calci piazzati nei minuti finali, se ti si buttano in area 9 avversari su 11 è difficile marcarli tutti, poi se un fenomeno in porta commette uno dei pochi errori della sua carriera, hai solo da recriminare.
Pareggio sportivamente giusto, Caprile non è mai stato chiamato in causa e abbiamo rischiato troppo rispetto a quel che si poteva, ma considerando l’ambiente torrido e ostile, l’assenza forzata del nostro fantastico tifo, pigliamoci sto punticino, mettiamo Piccoli sul nostro aereo e in settimana mettiamoci al lavoro sui dettagli, la base c’è. Giovedì a Reggio Emilia (anche se siamo in casa) possiamo giocare “di conserva” pensando a domenica prossima quando dovremo andare al Comunale di Torino dove ci aspettano i granata, allenati quest’anno da Marco Baroni. Sperando che non sia un’altra partitaccia in un torrido catino piemontese.
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