Una partita importante, dove occorreva dare tutto. La Fiorentina, invece, non è scesa in campo. Nessuno sopra la sufficienza ad eccezione di Martínez Quarta e, forse, Pulgar. Una squadra che, a iniziare da chi l’ha messa in campo, non si merita nulla. In tutta la partita non si è visto uno scambio riuscito, una triangolazione, una sovrapposizione.
Tutto prevedibile, tutto ad un ritmo disarmante, quasi da partita da fine stagione. Mentre la stagione è tutta da conquistare. E davanti c’era una squadra, come l’Udinese, quasi peggio, con una serie di assenze importanti, per non dire fondamentali. E infatti, l’Udinese, non ha fatto niente se non il gol di Nestorovski su svarione difensivo, ancora, di Milenkovic. Forse già lontano da Firenze.
Non riusciamo a parlare dei singoli perché non troviamo niente da salvare se non, come abbiamo detto, lo spirito e la garra di Quarta. Dragowsky mai impegnato. Pezzella continua con alcuni svarioni dati dall’età. Biraghi e Malcuit sulle fasce non incidono. E il centrocampo con Esseryc dal primo minuto non riesce a innescare Ribery e Vlahovic, di fatto, inesistenti.
Di Kokorin non ci permettiamo di dire nulla se non che la Fiorentina avrebbe dovuto comprare altro, senz’altro qualcuno che potesse dare subito il suo contributo.
Un tempo una squadra così i tifosi l’avrebbero rincorsa su per il viale dei Mille. Oggi, questo momento senza stadi e senza pubblico sta salvando questi (mezzi) calciatori da fischi e boati durante la partita e da una rincorsa sul viale dei Mille. Certo è che non sono più tollerabili spettacoli di questo genere.
E pretendiamo una presa di posizione dalla società, se esiste una società. Perché in questi momenti, i presidenti o chi per loro (Barone, Pradè) si devono far sentire e, magari, dare segnali per il futuro. Segnali che, oggi, non vediamo. E la società è sul banco degli imputati, Forse prima della squadra.
Una risposta
Una società senza programmi e che sicuramente andrà in b.