Il commento
Partita dai due volti: primo tempo da incubo, con errori da matita rossa e un centrocampo che semplicemente non esiste. Poi la reazione, i cambi giusti e il guizzo dei singoli, ma il quadro resta chiaro: manca in mezzo al campo un leader tecnico, un regista vero con esperienza e qualità, capace di tenere i ritmi e guidare i compagni.
Nicolussi Caviglia? Buon giocatore, ma viene da squadre che lottano per la salvezza: non può bastare se vogliamo fare il salto di qualità.
Intanto, portiamo a casa il pass per la fase a gironi. Ma senza struttura, senza equilibrio e con questo centrocampo… l’Europa vera potrebbe restare un miraggio.
Sicuramente Pioli è una certezza e saprà far valere il suo peso sia nella squadra che in società.
Le pagelle
De Gea 5,5 – Incerto. Complice sull’1-0 per una lettura sbagliata dell’uscita, sul raddoppio è sorpreso da una gran conclusione ma resta il dubbio se potesse fare qualcosa di più. Blocca senza problemi nella ripresa, ma non trasmette la solita sicurezza.
Comuzzo 4,5 – Disastroso. Errore madornale dopo 4 minuti che spiana la strada agli ucraini. In affanno continuo. Speriamo sia stato distratto dalle voci di mercato.
Pablo Marì 4,5 – Goffo. Brutta prova. Male in fase di respinta e poco reattivo. Si fa perdonare parzialmente nel finale con il tiro da cui nasce il 3-2, ma resta troppo poco.
Viti 5 – Timido. Meno colpe dirette rispetto ad altri, ma non riesce mai a dare sicurezza né con la palla né senza. Ma forse non la si può chiedere a lui. Teniamo conto che è risultato l’unico italiano nella classifica mondiale dei migliori Under 20. Insistiamoci.
Dodô 6 – Alternante. Confuso nel primo tempo, si riscatta nella ripresa con il gol dell’1-2. Soffre in copertura ma almeno ha il merito di incidere.
Fagioli 6 – Lucido. Marcato a uomo nel primo tempo, riesce comunque a dare qualche segnale. Nel secondo tempo si libera meglio, prende falli, imposta, si inserisce. Sempre il primo a cercare una giocata..
Mandragora 5 – Spento. Primo tempo anonimo, tocca pochissimi palloni e non imposta né recupera.
Parisi 4,5 – Smarrito. Non spinge mai e viene saltato con facilità sull’azione del raddoppio. Non si riprende più. Da lui è lecito aspettarsi molto di più e il tempo sta per scadere….
Fazzini 6,5 – Frizzante. L’unico davvero pericoloso nel primo tempo: palo clamoroso dopo serpentina, tanti inserimenti e voglia. Lotta su ogni pallone. Questo ragazzo ha dei numeri. Mi piacerebbe vederlo di più.
Ndour 4,5 – Inconsistente. Lento e prevedibile, mai nel vivo del gioco. Non dà copertura e non costruisce. Sembrava lo Ndour dell’anno scorso.
Dzeko 6 – Opportunista. Praticamente invisibile per un’ora, ma poi entra in due azioni decisive e segna il gol vittoria. Pochi tocchi, pesantissimi.
Subentrati
Gudmundsson 6 – Intermittente. Entra nella ripresa e pur non brillando per continuità o dribbling, partecipa da protagonista silenzioso alle azioni chiave. Suo il tocco che innesca l’1-2, poi serve Gosens nell’azione del 3-2. Quando alza la testa, è utile. Ma ancora troppo poco coinvolto nel gioco.
Gosens 7 – Decisivo. Da quando entra, la Fiorentina cambia faccia. Serve due assist perfetti a Dodo e Ranieri, lotta su ogni pallone, recupera e imposta. Se questa squadra ha bisogno di riferimenti, lui è uno di quelli che non si tira mai indietro. Leader vero.
Pongracic 6 – Pulito. Fa il suo senza fronzoli. Nessun intervento spettacolare, ma gioca semplice, tiene la posizione e tenta di impostare quando può. Il problema è che il centrocampo si muove poco e spesso si ritrova senza sbocchi. Comunque una presenza solida.
Sohm 6 – Ordinato. Mezzo voto in più rispetto al solito per la pulizia nei passaggi e la gestione dei momenti delicati. Non inventa nulla, ma dà equilibrio. Se la squadra cresce nella ripresa, è anche grazie a chi, come lui, mette ordine senza strafare.
Ranieri 7 – Trascinante. Pochi minuti, ma incide più di molti titolari: prima l’assist per Dzeko, poi il gol del pareggio con una freddezza da attaccante navigato. Non esulta, ma cambia la partita. Ingresso con personalità, e tanto basta.
Pioli 5,5 – Salvato. Formazione iniziale sbagliata, approccio della squadra disastroso. Ma i cambi lo salvano e ribaltano il match. Rimane il grande dubbio: manca un vero regista d’esperienza a centrocampo, e oggi si è visto. Nicolussi Caviglia può essere una scommessa, ma serve un leader tecnico.