Il commento
Un primo tempo da “ma questi l’hanno capita che è una partita di Conference?” e una ripresa da “finalmente si svegliano”. La Fiorentina fa di tutto per complicarsi la vita, ma poi ci pensa Ikoné a salire in cattedra e ricordare che con due gol si vive meglio. Il San Gallo ci crede fino alla fine, ma poi Gosens mette il sigillo come quel collega che arriva alla riunione solo per prendersi i meriti. Tre punti e via, ma il rischio infarto è sempre incluso nel prezzo.
Le pagelle
Terracciano 6 – Il Rassegnato: Prende due gol senza troppi complimenti, ma non è certo per colpa sua. Fa il suo dovere con qualche intervento da manuale, anche se una volta provato De Gea, i gol sembrano tutti errori.
Kayode 6 – Altalenante: A tratti sembra in modalità “giornata no”, poi si riprende e si ricorda come si difende. Insomma, un po’ come quei film che inizi a guardare per curiosità e alla fine non sai se ti sono piaciuti o meno.
Moreno 6 – Il Fugace: Gioca giusto il tempo di capire come girano le cose, poi un acciacco lo manda ai box. La panchina lo richiama, e lui risponde presente. Ma oggi poteva stare tranquillamente in campo.
Dal 46’ Comuzzo 6 – Lo Zen: Entra, fa il suo, niente rischi, niente follie. Trova il suo equilibrio e ce lo tiene stretto. Forse fa yoga prima delle partite.
Martinez Quarta 6,5 – Dr. Jekyll e Mr. Hyde: Causa un pasticcio che porta al gol del San Gallo, ma poi si mette l’abito buono e segna di testa. Come dire, prima ti fa venire un infarto e poi ti dà una carezza.
Biraghi 6,5 – Il Cecchino: Con quel piede calibrato serve l’assist perfetto per Quarta. Gli manca solo la benda sull’occhio da pirata, perché quando si tratta di calciare, la mira ce l’ha. Sul resto, ci sarebbe da discutere. Ma stasera può andare bene cosi.
Dal 84’ Gosens 6,5 – Il Finisseur: Entra, sistema la palla in rete e va a prendere il cinque dai compagni. Minuti contati, ma efficacia massima. Un po’ come quegli amici che fanno tutto all’ultimo ma ci riescono lo stesso.
Richardson 5,5 – L’Incompiuto: Ha i numeri, ma alla fine non li mette mai tutti in fila. Sbaglia, si riprende, poi sbaglia di nuovo. Da uno come lui ci si aspetterebbe sempre il colpo vincente, invece oggi è rimasto nel cassetto.
Adli 5,5 – Il Distratto: Un po’ come chi si presenta a una festa con la camicia fuori dai pantaloni, ha le idee ma le applica male. Regala palloni e rischia grosso, poi si accomoda in panchina.
Dal 63’ Cataldi 6 – Il Compositore: Entra e dirige il gioco come una sinfonia, senza note stonate. Non brilla, ma ci mette ordine.
Ikoné 7,5 – Il Fenomeno Part-Time: Nel primo tempo si prende una pausa di riflessione, poi torna in campo e segna una doppietta come se niente fosse. Sì, ci piace questo Ikoné, almeno quando decide di scendere in campo davvero.
Bove 6,5 – L’Ingegnere: Disegna traiettorie come se stesse progettando un ponte, e il pallone per il primo gol di Ikoné è una delle sue opere migliori. Poi si rilassa un po’, ma il lavoro grosso l’ha già fatto.
Dal 63’ Beltran 6 – L’Impegnato: Corre e si fa vedere, anche se alla fine non lascia un segno tangibile. Ma la buona volontà è tutta lì. Come sempre. Ma non basta.
Sottil 7 – La Scheggia: stasera tocca dargli 7. Dopo un avvio timido, si accende e non lo fermi più. Dribbling, accelerazioni, assist… anche i soliti errori ovviamente. Ma stasera il bicchiere è mezzo pieno. È la serata in cui si ricorda che fare l’ala significa anche fare sfracelli.
Dal 85’ Parisi sv.
Kouamé 6,5 – Il Regista Mancato: Non segna, ma s’inventa un assist da manuale e ci prova fino alla fine. Colpisce un palo che gli nega la gioia del gol. L’impegno non manca, e nemmeno il fiuto per le giocate utili.
All. Palladino 6,5 – Il Saggio: Mescola le carte in tavola, lascia la squadra un po’ a improvvisare nel primo tempo, poi la raddrizza nella ripresa. Sa quando intervenire, e alla fine si prende il merito della vittoria. Bravo, ma non troppo.