Il commento
Dopo quattro partite di campionato senza una vittoria – e con due sconfitte pesanti, arrivate al Franchi – è giusto dirlo chiaramente: la Fiorentina è in crisi, e non solo nei numeri.
A preoccupare non è tanto la classifica quanto la totale assenza di gioco, ritmo, idee.
Il progetto Pioli, almeno per ora, non decolla: modulo confuso, giocatori piantati, zero cambi di passo. Oggi, contro un Como ordinato ma certo non irresistibile, la squadra si è spenta dopo il vantaggio e non ha mai più saputo riaccendersi. Appena sono usciti Mandragora e Fazzini, si è spento anche quel minimo di dinamismo che avevamo.
Il problema, però, è ancora più profondo: non si vede un’identità, non si capisce un’idea, e quello che fa più male è vedere una rosa sulla carta importante sembrare in campo spenta, lenta e prevedibile.
L’unico che ancora tiene in piedi qualcosa è Nicolussi Caviglia, ma da solo non basta. E dopo tutte le dichiarazioni estive sull’ambizione, sulle finali, sulla voglia di fare il salto, è impossibile non provare una forte delusione.
Pioli è un tecnico esperto, ma sta dando poco, troppo poco a questa Fiorentina. E il tempo per capire se ha davvero in mano la squadra sta già iniziando a finire.
Le pagelle
De Gea 6 – Presente. Fa il suo, con un paio di interventi che evitano il tracollo. Non può nulla sui gol.Pongracic 5 – Involuto. Appare sempre un secondo in ritardo, fatica nei duelli aerei e non imposta mai con decisione. Dopo un buon inizio di stagione, è in netto calo.
Ranieri 5,5 – Scolastico. Fa il suo senza grosse sbavature, ma resta troppo passivo sul secondo gol del Como. Manca cattiveria e leadership: serviva guidare un reparto in difficoltà.
Gosens 5,5 – Spento. Solita corsa, ma mai un’accelerazione che faccia davvero male. Cross imprecisi e poca brillantezza. Da lui ci si aspetta ben altro.
Dodô 5 – Irritante. Sempre lo stesso film: tanta corsa orizzontale e zero profondità. Non salta mai l’uomo, non incide né davanti né dietro. Eppure gioca 90 minuti.
Lamptey sv – Sfortunato. Costretto a uscire dopo pochi minuti per un problema muscolare. Un peccato, perché sembrava tra i pochi vivi.
Nicolussi Caviglia 6,5 – Lucido. Il migliore dei suoi. L’unico a dare un po’ di ordine e a tentare giocate in verticale. Troppo solo nel deserto tecnico del centrocampo viola. Se non altro, mostra personalità.
Mandragora 5.5 – Lento. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite. Non riesce mai a cambiare ritmo e sbaglia tanto anche in appoggio. Certo ha il merito del gol che sblocca la partita. E comunque l’uscita dal campo coincide con l’inizio della fine.
Fazzini 6 – Vivace. Nel primo tempo è tra i pochi a dare ritmo e ad aggredire gli spazi. Cala alla distanza, ma almeno ci prova. L’uscita lascia un buco in mezzo al campo. E Fagioli non lo rirmpie.
Kean 5 – Inconcludente. Nervoso, confusionario, mai dentro la partita. Non tiene una palla, non si smarca mai con intelligenza, e quando ha l’occasione giusta sbaglia malamente. Si vede che non é sereno e Pioli non fa nulla per migliorare la situazione.
Piccoli 5,5 – Isolato. Fa a sportellate, ci mette impegno, ma riceve pochissimi palloni giocabili. È uno che può dare il suo in un sistema funzionante. Questo, oggi, non lo era.
SUBENTRATI
Fagioli 5 – Confuso. Entra per dare ordine, ma sbaglia tanto e si limita al compitino. È il simbolo di un centrocampo senza idee.
Sohm 5 – Inutile. Non entra mai in partita. Corre, ma a vuoto. Nessun filtro, nessuna verticalizzazione, zero impatto. Fino ad oggi mai pervenuto.
Dzeko 5 – Lento. Cammina in mezzo all’area e spreca una buona chance. Doveva dare peso all’attacco, ma sembra un corpo estraneo. Ma difficile pretendere altro in una squadra come questa Fiorentina.
Viti sv – Irrilevante. Qualche minuto finale senza lasciare traccia.
Fortini 6,5 – Coraggioso. Gettato nella mischia in un momento difficile, non si limita a gestire. Prova ad alzare il baricentro e a giocare con personalità. È giovane, ma oggi è stato l’unico a trasmettere un po’ di energia positiva.
Pioli 5 – Smarrito. L’idea di gioco ancora non si vede. Dopo il 3-5-2, non funziona neppure il 4-4-2, perché in realtà non funziona la gestione della partita. La squadra è lenta, prevedibile e troppo spesso molle. I cambi non incidono. Serve una scossa, e serve subito. Un gioca alla Fiorentina va dato ed é stato chiamato per questo.