E’ freddo al Dall’Ara, la Fiorentina arriva a Bologna senza il suo allenatore che nella mattina ha perso la mamma. Per tanti non è una partita come le altre, ma per quanto mi riguarda, c’è tanto rispetto per il lavoro di Italiano in 3 anni non banali. Citterio in panchina sceglie i soliti e al posto di Bove sceglie Gudmundsson spostando Beltran lateralmente. La muta di gioco oggi è particolare per la Viola, ricorda il Bari dei tempi d’oro, con i pantaloncini rossi e la maglia bianca. Guardandola bene i tradizionali pantaloncini viola per lo spezzato da trasferta, stonavano con il rosso degli stemmi di questa stagione. L’allenatore rosso-blu rispetta i suoi ex calciatori come loro rispettano lui, la partita è molto tattica e decisamente maschia, che l’arbitro Fabbri secondo me non gestisce bene. Al 10′ minuto, dopo una bella azione Gudmundsson costringe Skorupski ad un’uscita a valanga, la scelta del fischietto di Faenza non mi convince ma, a malincuore, la accetto. Per me era rigore, punto. Sulla ammonizione di Dodò (in diffida) niente da dire come sul gol annullato a Kean, dopo un doveroso controllo al computer. Nel mezzo al campo però volano colpi proibiti e non, dove l’arbitro poteva far meglio. il primo tempo si chiude con la Fiorentina che bussa con prepotenza 2 volte alla porta di Skorupski: prima con una giocata codificata alla meraviglia, Colpani ripulisce con classe un pallone sulla propria trequarti e aziona Kean, che serve sulla destra Gudmundsson, Cataldi si butta nello spazio e viene servito dal “iceman”, in corsa, il numero 32 viola prova a concludere dal limite prima di subire la rimonta di Lucumi e col sinistro impegna Skorupski, che devia in angolo. Dalla bandierina va Adli che pesca il secondo palo, stacco in solitaria di Kean, colpo di testa potente ma centrale e respinta di Skorupski, pallone che rimane lì ma Beltran non riesce a coordinarsi per concludere da pochi passi. Finisce cosi il primo tempo, la Fiorentina merita qualcosa in piu del pareggio.
Il Bologna ha negli spogliatoi il suo allenatore ma la Fiorentina no. Vincenzo Italiano che era bravo non lo scopriamo oggi e decide di giocarsi le sue carte, non ha Orsolini e ha perso nel primo tempo ‘Ndoye ma punta su Castro, veramente un bel giocatore, e Odgaard, il “solito” giocatore danese concreto e pragmatico come il nostro Martino dei tempi di Prandelli. Infatti pronti via è subito il ventenne argentino che con un tiro velenoso (De Gea fuori causa) colpisce il palo, al 58′ esce uno sfinito Gudmundsson e purtroppo la Viola perde di incisività, Sottil entra sull’esterno e seppure creerà problemi a De Silvestri, ma con “iceman” in campo era tutta altra partita. 3 minuti dopo infatti la Fiorentina perde le posizioni e Castro lancia nel vuoto Dominguez che nonostante Gosens mette un bel pallone a centro area, Freuler disturba Comuzzo e Ranieri cosi che il pallone arriva sul piede di Odgaard che solo davanti a De Gea mette in rete, purtroppo il Bologna va in vantaggio e lo porterà fino alla fine. La Viola è pericolosa ma Skorupski non viene impegnato come invece De Gea, forse Richardson al 80’ poteva far meglio di testa su un cross di Sottil ma a questo punto la mia cronaca finisce qui, perchè se permettete non mi è piaciuto l’atteggiamento del nostro ex allenatore, Vincenzo Italiano, sia nello stadio che in faccia, soprattutto, ai suoi ex giocatori. La penso come Daniele Pradè, si puo discutere se su Gudmundsson sia rigore o no, ma io non posso accettare le “scenate” fatte da Italiano dopo il fischio finale. In 3 anni abbiamo vissuto insieme gioie ma anche dolori, tanti piccoli ma uno enorme e, dopo una vittoria, meritata fra l’altro (secondo me), contro amici e colleghi con cui hai vissuto accanto, ci si comporta in altra maniera. In Tv poi la risposta che ha dato parla per lui e, a questo punto, gli ricordo che ci sarà li girone di ritorno, dove lo aspetteranno tanti “amici” di cui ebbene che non si lamenti.
Per la Fiorentina una sconfitta che ci sta, viste le condizione difficili che sono cominciate dal 1′ dicembre con la rinuncia forzata a Bove (Il “caso Biraghi” per me non esiste), ma è meglio perdere una partita e vincere la successiva, invece di pareggiarne 2. Giovedi andremo a Guimarares non solo per prenderci direttamente gli ottavi di Conference, ma per conquistare (vincendo) la chance di trovare il Chelsea eventualmente solo in finale. per quanto riguarda il campionato, calma perchè lunedi prossimo in casa giochiamo noi.
Ultimo pensiero per quel piccolo uomo in panchina del Bologna, da oggi per quanto mi riguarda non sarai più ricordato per 3 stagioni passate con noi. Valcareggi, Mazzone, De Sisti, Eriksson, Prandelli e persino Pioli, che hanno onorato la panchina Viola, erano persone di altra statura.