Per quelli che erano i valori in campo e per come si era messa la partita, sono due punti persi. Poi – è chiaro – Shomurodov, nell’unica vera azione pericolosa dei nostri avversari, è andato a un passo dal gol e forse anche dal clamoroso successo dei liguri. Quindi, accontentiamoci.
Il gol viola – diciamocelo – è stato un colpo di fortuna. Ma l’azione in profondità di Biraghi, palla a sinistra e uomo saltato a destra, è stata degna di un Cruyff. Ho scritto profondità, che è appunto ciò che è poi mancato ai viola. La ragione è che lo Spezia si è barricato davanti alla propria area. Non era facile per Sottil, Ikone, Bonaventura e compagni sfondare. Sono peraltro degni di nota due inserimenti del subentrato Duncan sulla zona destra dell’area di rigore con assist pericolosi verso il centro.
Il gol dello Spezia mi ha ricordato quello che ci fece il Basaksehir a Istanbul a settembre in Conference League. Là fu papera di Gollini; sabato, bravo Nzola e mediocre Igor nella circostanza. Poi, il brasiliano e Terracciano non si sono intesi, e patatrac. Ma il precedente in Turchia ci deve far pensare: quei rinvii lunghi dei portieri sono un modo di bucare la difesa alta di Italiano.
Dicevo del mancato gol di Shomurodov. Era più facile farlo che sbagliarlo. Demerito dell’uzbeko, ma anche bravo Terracciano che lì ha indovinato l’uscita. L’occasione era nata da un contrasto in contropiede fra Shomurodov e Duncan vinto dall’attaccante spezzino, che di lì si era involato verso l’area di rigore viola. Mi viene da pensare che forse, se al posto di Duncan ci fosse stato Amrabat…
La pressione dei viola negli spazi stretti, per non dire inesistenti, concessi dallo Spezia si è concretizzata in una rovesciata in area di Cabral che ha preso la traversa (azione viziata da fallo del brasiliano, ma il gesto è stato bello), e, nel secondo tempo, da un palo raso terra di Brekalo, un calcio di punizione al sette di Biraghi salvato da una prodezza di Dragowski, e in un tiro di poco al lato di Jovic, che, ben servito da Brekalo – ancora lui, girandosi su se stesso ha scartato un difensore e ha tentato una via di mezzo fra un tiro e un pallonetto in diagonale che è finito fuori. Tre occasioni, ma non un gol.
Serviva qualcosa di più, ma non è arrivato. Bonaventura ha avuto dei buoni spunti, mentre il subentrato Barak non è entrato in partita. Purtroppo, inconcludenti Sottil, Ikone e il subentrato Gonzalez. Quattro tiri in porta su diciannove azioni; otto calci d’angolo, ma è mancato il gol di Milenkovic – che non c’era – come all’andata. Infine, quando lo Spezia non riusciva a contenere i viola ricorreva sistematicamente al fallo tattico: sette ammonizioni, contro nessuna dei viola. Alla fine, lo Spezia lo ha meritato questo pareggio.