Terracciano: sv – Ingiudicabile perché incolpevole sul gol o sui gol se vogliamo considerare quanto annullato dal VAR… Praticamente mai impegnato.
Kayode: 5 – È sua la responsabilità sul gol che decide la partita: non si accorge che Pedersen si inserisce e sforna l’assist per Pinamonti. Riemerge solo quando l’avversario si ritira nella propria metà campo.
Milenkovic: 6 – Tiene correttamente la linea dell’off-side e gioca semplice senza rischiare. Suo il colpo di testa che provoca il rigore che avrebbe permesso di raggiungere il pari.
Martinez Quarta: 6 – Anche lui riesce a tenere alta la retroguardia, pur con qualche imprecisione in avvio di gara; peccato per il gol annullato di rientro dal fuorigioco.
Biraghi: 5,5 – Diversi traversoni non pericolosi, partita disciplinata tatticamente ma direi prestazione sottotono.
Arthur: 6 – Discreta prestazione: parte basso e finisce, prima della sostituzione, in posizione più avanzata. Esce non per demerito ma per esigenza tattica.
Dal 52′ Beltran: 6,5 – Entra per affiancare Nzola e si fa vedere spesso a centrocampo per dare una mano e per andare a prendere palla.
Mandragora: 5,5 – Poco efficace, non riesce a dare quella spinta che sarebbe servita a dare un po’ di dinamicità al centrocampo.
Dal 52′ Duncan: 7 – Entra in campo e la squadra inizia a girare. Disegna ottime geometrie e finisce per essere il migliore della Fiorentina.
Ikoné: 6 – Quasi un fantasma nel primo tempo, nella ripresa si sveglia ed è sua la prima conclusione viola che sfiora il sette; attivo nel forcing finale.
Bonaventura: 5 – Fa fatica a mettersi in luce e non trova mai uno spunto o un guizzo decisivo. Poi l’errore dagli undici metri e l’uscita dal campo a testa bassa.
Dall’80’ Barak: sv.
Brekalo: 4,5 – Inconsistente, praticamente inutile, altra chance sprecata, probabilmente l’ultima…
Dal 74′ Parisi: 6 – I suoi cross sono più interessanti del capitano, così come qualche dribbling.
Nzola: 4,5 – Non ne chiappa una, lento, non propositivo, impacciato. Peccato, ma così non va.
Italiano: 5 – La Fiorentina, insieme a ben settemila tifosi, affrontava questa trasferta per avvicinarsi al terzo posto. Occasione d’oro, considerato l’avversario modesto e in crisi di risultati. Occasione buttata e partita compromessa dopo pochi minuti. È vero che la squadra non era al completo: assenti gli esterni Gonzalez, Kouamé e Sottil, Italiano ha deciso di mantenere il solito assetto, affidandosi a Ikoné e Brekalo. Ma ha preferito Mandragora al fianco di Arthur e questa scelta non ha pagato. Se poi a ballare ci si mettono anche Kayode, Bonaventura e Nzola è chiaro che la Viola non va. Va meglio con l’ingresso di Duncan e Beltran, ma è troppo tardi per recuperare.