Mentre la Fiorentina si prepara per una stagione che si preannuncia ricca di sfide, non sono solo le questioni di mercato a tenere banco, ma anche le incertezze relative alla direzione e agli intenti della proprietà. La gestione di Rocco Commisso, lontano da Firenze da tempo e silente sulle sue intenzioni future per il club, solleva dubbi significativi sulla stabilità e sulle prospettive della squadra.
La situazione si complica ulteriormente considerando le numerose partenze e i contratti non rinnovati di giocatori chiave come Bonaventura, Castrovilli e Duncan. Questo esodo di talenti ha lasciato un vuoto non ancora colmato da nuovi acquisti, ad eccezione di Moise Kean, la cui performance recente non garantisce il rafforzamento atteso. La pressione è palpabile, con il ritiro alle porte e una rosa che appare ancora incompleta.
Le poche e vaghe dichiarazioni del neo direttore generale, Ferrari, aggiungono un ulteriore livello di incertezza. La sua apparente mancanza di autonomia e il bisogno di attendere indicazioni dagli Stati Uniti suggeriscono che le decisioni chiave vengano prese dalla famiglia Commisso, piuttosto che sulla base delle dinamiche interne italiane. Questo potrebbe segnalare un allontanamento dalle pratiche gestionali che tradizionalmente valorizzano le competenze locali nel calcio italiano.
Nonostante l’interesse per talenti come Edoardo Bove e Albert Gudmundsson, la strategia complessiva del club appare nebulosa. Commisso non ha fatto ritorno a Firenze né ha rilasciato dichiarazioni che possano illuminare il cammino del club, e le persistenti voci di una possibile vendita del club non fanno altro che aumentare l’incertezza. Questo silenzio strategico si fa sentire non solo tra i tifosi, ma anche all’interno della stessa organizzazione, dove sembra che le decisioni cruciali vengano prese oltre oceano, negli Stati Uniti.
Si dice che la figlia di Commisso stia assumendo un ruolo sempre più centrale nella gestione del club, orientando le decisioni più sul piano economico che su quello sportivo. Questo shift potrebbe avere implicazioni profonde sulle ambizioni calcistiche della Fiorentina e sulla sua capacità di competere ad alti livelli.
L’approccio al mercato di questa sessione estiva, con una spesa significativa per Kean e la ricerca di altre pedine chiave, suggerisce una certa volontà di investire nella squadra. Tuttavia, senza un chiaro impegno e una strategia definita dalla proprietà, anche le mosse di mercato più promettenti potrebbero non essere sufficienti per garantire il successo.
La Fiorentina si trova quindi a un bivio, con la necessità di definire chiaramente le sue intenzioni e la sua identità. Mentre la stagione 2024/2025 si avvicina, il mondo viola attende risposte, sperando che la dirigenza possa fornire la chiarezza e il supporto necessari per un futuro all’altezza delle aspettative e delle ambizioni storiche del club.