Mentre pare che stia per essere conclusa la cessione di Ikone in prestito al Como (1 milione, con diritto di riscatto a 8 milioni e 1 milione di bonus), oggi le voci di mercato parlano di offerte per Comuzzo.
L’acquisto di Pablo Marí, che si aggiunge a un reparto già affollato, potrebbe essere un segnale che Palladino voglia tornare alla difesa a tre, ma può anche essere letto alla luce di ciò che è successo una settimana fa per Kayode, due anni fa per Amrabat, e tre anni fa per Vlahovic: è possibile che la Fiorentina, non potendo nel medio-lungo periodo opporsi alla cessione di Comuzzo, qualora il giocatore chieda di partire, voglia decidere di venderlo quando può massimizzare l’incasso.
E dunque, con l’acquisto di Marí e di Valentini (e il rilancio di Pongracic), la Fiorentina si è cautelata, e ha oggi le mani libere per gestire la situazione al meglio.
Capitolo Biraghi: ha uno stipendio alto e il contratto in scadenza a giugno. Il giocatore vuole una squadra che glielo prolunga, alla Fiorentina è sufficiente disfarsi delle cinque mensualità che le restano da pagare (poco più di un milione). Si è aperto uno spiraglio con l’Inter, che ha ceduto Buchanan. Per i nerazzurri lo stipendio di Biraghi non è un problema, semmai il problema è che Buchanan è un terzino destro…
In attacco, dopo Ikone, anche Kouame potrebbe essere ceduto. Pare sia saltato lo scambio col Torino per Sanabria, ma pare ci siano altre squadre che vogliono l’ivoriano. Alla fine, se verrà ceduto, la Fiorentina dovrà sostituirlo. Il nome nuovo, Tzimas, 19 anni, permetterebbe di aggirare l’ostacolo del limite dei tre acquisti per la Conference League.
Ricordiamo infatti che a Fiorentina è già arrivata a tre acquisti in questa sessione: Valentini, Marí e Folorunsho. Se poi arriveranno un centrocampista e un attaccante non under 22, Palladino avrà l’ingrato compito di decidere di escludere due dei cinque dalla lista UEFA.