Una Fiorentina gagliarda.
Va a Milano a giocarsela e alla fine la vince, convincendo.
Abbiamo ritrovato un Castrovilli di livello. Un numero 10 che gioca per illuminare ma che non disdegna di fare recuperi fondamentali in difesa. Un gran bel 10.
Bentornato Castro.
La Fiorentina sta giocando bene e, soprattutto, continua a vincere.
Una delle armi in più pare proprio essere quella della squadra a disposizione di Italiano, dei cambi a disposizione, del livello generale della rosa.
Oggi (e non sembrava così ad inizio anno) la Fiorentina pare essere matura in tutti i suoi componenti.
Giocano a memoria, si cambiano di ruolo e Italiano può cambiare gli schemi in corsa. E il risultato pare essere sempre lo stesso.
Certamente un fatto va tenuto presente.
Un po’ di c….. fortuna ci vuole.
Ma la fortuna aiuta gli audaci.
E oggi la Fiorentina audace lo è.
Qualche dato sui singoli.
Dodó sempre sugli scudi. Una freccia in fase offensiva e in fase difensiva. E sempre importante nei colpi di testa.
Bonaventura. Oltre al gol, suo il primo tiro in porta. Un giocatore che cuce incredibilmente bene centrocampo, difesa e attacco. Difficile rinunciarvi.
Igor. Fisico e un bel mancino. Oggi gioca anche a centrocampo in alcuni momenti della partita. Con Lukaku una partita senza pause.
Il centrocampo tutto, da Mandragora a Castrovilli ai subentrati. Grande partita di sacrificio ma anche di buone qualità individuali.
Una menzione anche per Cabral che non ha fatto gol ma ha retto la fase di attacco viola, supportato sulle fasce dalle due catene di destra (Dodó e Ikonè) e di sinistra (Biraghi e Saponara). Anche questo è oramai un fattore importante per il gioco viola, a prescindere dai componenti.
Era importante vedere che la Fiorentina continuasse ad avere la testa anche dopo la pausa della Nazionale.
Questo il dato più importante.
La Fiorentina c’è.
Adesso il finale di stagione: corsa all’europa in campionato, semifinale di Coppa Italia e quarti di Conference League.