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La Fiorentina è ancora malata
La Fiorentina perde in coppa ad Atene contro una squadra modesta (a parte due dei tre attaccanti) e certifica ancora di attraversare un brutto momento.
Il secondo tempo è da incubo – quante volte era accaduto quest’anno –, ma soprattutto la squadra non ha un’identità. Va in difficoltà quando c’è da far gioco, organizzarsi e muoversi. E non pare sia una questione di uomini: centrocampisti buoni, di qualità, ce ne sono. C’e da assimilare il nuovo modulo ma l’approccio alla gara deve essere diverso. I giocatori contro squadre arcigne e muscolari devono fare qualcosa di più.
È irritante vedere Gudmundsson, Richardson o Terracciano. Ma anche Palladino deve recuperare tranquillità e certezze. Basta con interpreti fuori ruolo e scuse a fine partita.
Le prossime giornate saranno decisive anche per meritarsi la riconferma l’anno prossimo.
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