Conference League
Olympiacos-Fiorentina
 1-0

La maledizione della Fiorentina di Italiano: tre finali perse nel finale, il ciclo è finito?

Tempo di lettura: 3 minuti circa

Un finale già visto

Poteva essere la stagione del riscatto per la Fiorentina, ma si è trasformata nell’ennesima agonia sportiva che segna probabilmente la fine di un ciclo. I viola di Vincenzo Italiano sono incappati in una maledizione, perdendo tutte e tre le finali disputate nei minuti conclusivi. L’ultimo smacco è arrivato in Conference League contro l’Olympiacos, con il gol di El Kaabi al 115′ che ha spento i sogni europei della Viola. Questo ha segnato il de profundis della squadra, ormai allo sbando e con un futuro sempre più incerto. Dopo tre finali perse e un gioco involuto, la proprietà Commisso sembra determinata a cedere il club, mentre la dirigenza è in smobilitazione con Burdisso e Italiano pronti a salutare.

Giocatori in scadenza e futuro incerto

Molti big come Milenkovic, Nico, Bonaventura e lo stesso Amrabat sono o in scadenza o pronti a fare le valige. La vittoria in finale poteva cambiare molte cose, ma ora il futuro sembra tracciato verso un ridimensionamento totale. Anche nell’ultima gara ad Atene, giocatori chiave come Arthur, Bonaventura e Nico Gonzalez hanno disertato la partita, lasciando il centrocampo in balia degli avversari. Questo disastro, che certifica il fallimento di un progetto partito con belle speranze, si è sgonfiato rapidamente anche a causa di mancati acquisti chiave. I risultati in campionato, con il settimo posto del 2021/2022 e gli ottavi posti delle ultime due stagioni, ne sono la più evidente dimostrazione. La Conference League, coppa minore che poteva dare una spinta con la qualificazione all’Europa League, ha invece evidenziato i limiti della rosa nel giocare su più fronti con continuità. Italiano probabilmente ha pagato la mancanza degli innesti giusti per compiere il salto di qualità.

Prospettive future: da cosa ripartire?

Ripartire sarà durissimo per la Fiorentina, che si trova con un pugno di mosche dopo due stagioni culminate con l’ennesima maledizione delle finali perse. Tuttavia, ci sono aspetti positivi da cui trarre spunti. Nonostante tutto, il club è riuscito a raggiungere tre finali tra Coppa Italia e Conference League, un traguardo significativo per una squadra che ha mostrato spirito e determinazione. Le tre finali perse nel finale, contro West Ham, Inter e Olympiacos, sono una dura lezione. La Fiorentina deve ripartire dalla consapevolezza di aver raggiunto traguardi importanti, anche se la rosa necessita di rinforzi.

L’eredità di Vincenzo Italiano non va sminuita: ha portato la squadra a giocarsi partite di grande rilevanza, dimostrando che, con i giusti innesti e una nuova strategia, il club può ambire a successi futuri. Con o senza Italiano, la Fiorentina deve trovare la forza di ripartire e costruire un nuovo ciclo vincente. Tuttavia, resta il forte dubbio (con voci oramai più che insistenti) che la proprietà sia pronta a lasciare. Chi acquisterà la Viola dovrà ripartire dalle tre finali perse e dalla necessità di creare una squadra capace di competere su tre fronti, con la capacità di spendere “bene” sul campo e non solo fuori. Oggi, con strutture come il Viola Park, è necessario alzare il livello della squadra per poter tornare a competere ai massimi livelli e a rendere le strutture create adatte ad una squadra che ne sia all’altezza.

Negli ultimi tre anni, la Fiorentina ha attraversato stagioni estenuanti, disputando 163 partite con l’aspirazione di diventare una squadra con una propria immagine, con la volontà di imporre il proprio gioco su ogni avversario. Ma oer fare questo occorre avere giocatori importanti nei ruoli chiave ed un centrocampo di livello.

Non c’è dubbio che la Fiorentina del 2021 fosse più forte di questa. Ed è qui il punto: la crescita tecnica della squadra non c’è stata e solo la determinazione e la voglia di riscatto hanno permesso alla Fiorentina di qualificarsi per le competizioni europee ma senza un progetto tecnico adeguato, causando momenti di frustrazione e finali perse all’ultimo respiro. Ora è il momento di ripartire, ma la vera sfida sarà trovare la strada giusta per farlo. E con chi.

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